Poche chiacchiere!

parlare-244x300Ci sono periodi in cui i giornali faticano a trovare notizie.

Altri in cui potrebbero scrivere quotidianamente libri.

Quello che siamo vivendo è uno di questi, purtroppo. Il purtroppo è dettato dalle negatività che ci hanno colpito.

Il terremoto, lo spread alle stelle, il calcioscommesse, ecc…In periodi come questi, sarebbe opportuno tenere un basso profilo di chiacchiere e un alto profilo decisionale. Ma siamo in Italia e allora tendiamo ad avere reazioni strambe.

Faccio un esempio: la mia mail box è intasata di messaggi di amici e conoscenti che mi invitano a comprare Parmigiano Reggiano, per limitare i danni (positivo). Contestualmente i telegiornali continuano a dire che sono andate perse centinaia di migliaia di forme di grana (distorsivo), la citazione riguarda un formaggio che si produce in una zona fortunatamente toccata dal sisma in modo minore.

Ci hanno presentato “tonnellate” di coordinatori, ma nessuno che avesse coordinato questo piccolo problema, magari piazzando anche le forme danneggiate (sicuramente sono buone da grattugiare). E magari ne avessero fatto oggetto di dono ai potenti della terra come segno di “riconoscenza preventiva” per gli aiuti e la solidarietà, no questo non gli è venuto in mente.

Siamo nel mondo della comunicazione globale, nel dramma, e dal dramma ci si tira su anche con la fantasia e con le idee. Come in Friuli e in tutte quelle terre dove ci fu uno Stato “leggero” e tanta voglia di fare.

Altro punto dolente è la definizione di una proposta. Di questi giorni quella della parata del 2 giugno. Molti, alcuni targati politicamente, avevano chiesto l’abolizione e la devoluzione del costo ai terremotati. Subito si è acceso un dibattito tra i pro e i contro che l’hanno bollata come demagogica. Per me è un brutto segnale. È come quando si vede un tavolino di vecchi al bar che danno aria alle dentiere per tirar cena. I terremotati hanno bisogno di soldi, tutti quelli possibili e allora io sarei perché chi vuole parlare o prendere posizione istituzionale metta il cip : una mensilità del suo stipendio istituzionale.

Chi invece istituzionale o pubblico non è, cacci di tasca e non silentemente per dare l’esempio e far vergognare quelli col braccio corto. Un’ultima cosa. Errani è presidente della Regione. Per questo ha già il suo daffare. Nominarlo anche coordinatore generale lo trovo fuori luogo. Magari, visto che le emergenze in questo paese sono la regola, vale la pena avere un team specializzato, non nell’intervento, ma proprio nell’organizzazione specifica avendo chiare quali sono le finalità immediate e quelle di medio periodo. Se poi decidessimo che dovrebbero avere non più di 35 anni sarebbe splendido. Che la pratica valga più della grammatica a volte è una foglia di fico o una gran balla. Non è la solita menata sui giovani, è che se ne parla sempre e non se ne vede mai.

Fanno proprio TUTTI così schifo?

Non credo, sono sicuro che, a emergenza finita, presidenti e giornali li ringrazierebbero come angeli a vario titolo, per poi rimetterli in naftalina nello scatolone con il cartellino bamboccioni. Fare di tutt’erba un fascio, questo sì che non è solo un modo di dire.

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