Piacevoli sorprese

imagesCAI1D5B3 Siamo in aria di elezioni e qualcosa cerca di muovere Reggio Emilia. Dentro i partiti son coltellate e in città si indicono incontri e conferenze. Sabato sono andato ad una di queste, si parlava di urbanistica. A Reggio. Che pare la città delle scelte TUTTE sbagliate. Ci sono andato per quello, per capire come fare a parlare di urbanistica in una città dove il minimo sarebbe il dipietristico “che c’azzecca ?” e sono stato sorpreso. Piacevolmente. È vero, sono entrato scettico e maligno, da ex montanaro è uno sport che pratico abbastanza bene, e già il banco dei relatori mi stuzzicava, parevano (prima) un mix perfetto di stereotipi del passè trigliceridico e giovanililismo da palestra . Poi hanno cominciato a parlare e visto che le orecchie funzionano ancora, ho dovuto rivedere il film che stavo girando nel mio cervello. C’era molta informazione, ma soprattutto molto buon senso, nessuna rivoluzione epocale, improbabile da annunciare e impossibile da realizzare. C’erano indicazioni discutibili (nel senso che inducevano al dialogo e non allo scontro). C’erano critiche, ma non muri. C’era tanta voglia di vedere se da qualche parte, magari fra il pubblico, si poteva cominciare a dir bene invece che (come avevo cominciato io) dir male per non fare nulla.

Non è stato un trionfo, in fondo eravamo un centinaio di persone e un gruppetto, neanche sparuto, di under 35 c’era. Ascoltava e la prossima volta magari parlerà.

 Forse, se non la vorranno buttare in caciara con la SOLA politica, questa è una buona occasione, le elezioni amministrative intendo, per ripartire con un dialogo allargato e conclusioni non sempre pilotate e paracadutate dall’alto.

Se non siamo noi gli  ipertrigliceridizzati, sarà ora che noi civici ci interessiamo dei nostri affari, riscoprendo magari quella vena sociale che questa terra ha sempre dimostrato con la cooperazione, l’associativismo e il volontariato.

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