E bravo Conte! Alla faccia di tutti i duri e puri che lo volevano immobile a Roma, lui ha deciso di andare all’incontro con Macron. Bravo, non è cascato nel trappolone di quelli che lo volevano marionetta o, peggio, il pupazzo di un ventriloquo. Porterà a casa qualcosa? Sicuramente la dignità di uno che quando lo offendono, risponde, non con proclami o webetate, ma con la schiena dritta di chi, se necessario, muove il culo per dire quello che pensa a chi di dovere. In questo bisogna riconoscere che si sta comportando come uomo d’azione e non di reazione. In questi giorni sul web e nei bar era tutto risentimento ed insulti. Il modo migliore per isolarci e mandare tutto a puttane. Perchè, miei dolci antagonisti, i tempi stanno precipitando, il quantitative easing è agli sgoccioli e quindi tocca muovere il culo e non è tempo di verginelle offese. Primo perchè di verginelle non ce n’è neppure l’ombra e poi perchè sulla storia delle offese abbiamo poco da imparare. Culona inchiavabile ha fatto ridacchiare più di mezz’Italia, anche quella che ora sfancula Silvio e ha votato per altri. Vero, ma l’offesa era condivisa. E tante altre italiche alzate d’ingegno. Macron ha sbroccato? Conte no e per questo dimostra di essere, nel contesto, meglio del collega francese. Continuo a sostenere la tesi che bisogna lasciarlo lavorare questo governo, anche per verificare e ci scommetto, che i tecnici daranno la pista ai politici. Che hanno già cominciato a perdere terreno. Salvini con la Aquarius, che si sapeva in arrivo da giorni, ma il caso (parola perfetta) è scoppiato il sabato prima delle elezioni. Fatalità? Caso? Vedete voi. Di Maio per contro, stranamente, ha fatto mancare la presenza dei 5 stelle in molti comuni dove poi la Lega ha fatto man bassa. Oggi la chiamano desistenza. Tutto per caso, tutto per combinazione, o forse, tutto per stare attaccati ai braccioli di qualche poltrona. Poltrone poi che vanno e vengono, come quella di Lanzalone, arrestato mentre stava per o era a colloquio con Casaleggio jr. Lanzarone, che da oggi cambierà, per molti la prima n con una z. Lui uomo di fiducia di Bonafede (ministro di giustizia, e per giustizia tutto minuscolo). Qualcuno dovrà rivedere qualcosa e comunque non è ancora, forse mai, ora di buttare il bambino con l’acqua sporca. Il test vero sarà sulle frequenze televisive, lì si capiranno tante cose. Speriamo non troppe.