Pd per chi suona il cellulare

images Non per voler essere gufi polemici, ma solo perché stanchi  di sentir sdottoreggiare l’inner circle renziano in tv, pieno di certezze e trasudante superiorità morale e intellettuale, dalla Boschi, alla Picierno, agiografa di De Mita, facciamo il punto sul via vai dei cellulari da trasporto. Al momento gli indagati “freschi” del Pd sono più di 100, anche se il conto è difficile da tenere, da quando Bersani divenne segretario, sono almeno 400, compresi avvisati, rinviati, condannati in vari gradi e probabilmente anche assolti. Numeri normali, visto che il Pd governa quasi tutto, normali per un Paese corrotto, ovviamente. I” freschissimi” sono Soru, ex governatore della Sardegna e attuale segretario regionale del Pd, condannato per evasione fiscale, già imprenditore “d’ insuccesso” buttatosi in politica. Poi il sindaco di Lodi, Uggetti, arrestato per avere, secondo l’accusa, truccato un appalto, lui dice che lo ha fatto per il bene della Città, sarà, ognuno ha una personale idea del bene e del male. Poi abbiamo un consigliere comunale del Pd, preso con 20 kg di “fumo”, visto che non potrà invocare la modica quantità, potrebbe come Uggetti, dire che lo faceva per il bene della Sicilia, lì non va in fumo solo l’erba, ma anche il denaro. Poi abbiamo il sindaco di Brindisi, il Presidente del Consiglio regionale della Campania, il Vice ministro Bubbico, il sottosegretario De Filippo, il Governatore della Basilicata, Pittella, Mirello Crisafulli, ras Pd di Enna, con il classico associazione a delinquere. Mele marce? Possibile, ma in genere si parla di una mela marcia, non di un canestro. Compagni che sbagliano? Probabilmente l’uno e l’altro, ma una volta i compagni, come il Papa, non sbagliavano mai, anche se è vero che pure Bergoglio, sta riconsiderando il dogma dell’infallibilità, avvisate ciaone Carbone. Renzi, sdegnato, dice che gli amministratori di Popolare Vicenza e Veneto Banca, hanno truffato la gente, ha ragione, forse avranno copiato da quelli di Monte Paschi e Popolare Etruria. Certo il governo ha inasprito le pene, ha inventato Cantone, una coperta per tutto, ma forse la ricetta non è sufficiente o è inadeguata, forse sequestrare i beni dei corrotti è più efficace che aumentare gli anni di pene che nessuno sconta, neppure gli assassini. Ivan della Mea, icona della sinistra, cantava nel ’68, “poi c’è la Cia, poi c’è Fanfani”, della Cia non sappiamo, ma Fanfani è rimasto, il nipote di Amintore, ex sindaco di Arezzo, avvocato di Banca Etruria, ora al Csm, voleva cazziare i magistrati di Lodi, come un Berlusconi qualsiasi. Non parleremo dei guai giudiziari degli alleati di Renzi, Alfano e Verdini, quelli non hanno il problema della questione morale, probabilmente non hanno neppure una morale. Però dagli eredi di Moro, Berlinguer e Dossetti ci si aspetterebbe un po’ di più, anche se forse non tutti vengono da quella scuola, potremmo sbagliare, ma il vice segretario del Pd, Guerini era andreottiano. Nel frattempo non resta che chiedersi per chi, la prossima volta, suonerà la sirena del cellulare.

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