Il Pd come la rana di Fedro

La-rana-e-il-Bue-2 Tutti sanno che l’arroganza del potere e la democrazia non si conciliano. Tutti meno gli esponenti del Pd, che hanno organizzato una lista per prendere tutti i dodici posti del nuovo consiglio provinciale di Reggio Emilia, rifiutandosi di dialogare con le opposizioni e soprattutto con i tre sindaci  appartenenti alla minoranza. Il dialogo è prova di intelligenza, ma non è ovviamente obbligatorio, si poteva però limitare la lista dei candidati Pd, lasciando spazio all’opposizione politica e ai primi cittadini eletti contro il partito egemone. Considerando anche che le Province non sono state abolite dal ministro Delrio, mentre è stato abolito il diritto dei cittadini a scegliersi i propri rappresentanti.

Si dirà che se le opposizioni non sono in grado di eleggere nessuno, il demerito è loro. Il problema che il maggioritario delle elezioni comunali, si moltiplica in questa elezione “truffa”, le opposizioni saranno deboli, ma rappresentano più del 30% e il Pd non è ancora arrivato al !00% dei voti, come sognano loro. Questa prova di arroganza è ancor più inopportuna in un partito che si riempie la bocca ogni giorno della parola democrazia, mentre non fa che occupare tutti gli spazi, per poi dividersi nel gioco delle seggiole. In questo aiutati dal paraculismo della destra e dall’assurdo Aventino dei grillini, cosa serve prendere i voti se poi non li usi?

Senato non eletto, Province non elette, liste bloccate alla Camera, tra poco si voterà solo nei circoli Arci, anche lì con “moderazione”. Arroganza, bulimia di potere, assenza di progetti e di idee, divisioni ideologiche porteranno il Pd a scoppiare come la rana di Fedro e la cosa ci interesserebbe pure poco, se a pagare il prezzo di tutto ciò non fosse la nostra comunità, che non è cosa loro!

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