Non si sa se per recarsi al giuramento da ministro, Corrado Passera abbia volato Alitalia o Air One, la compagnia di cui la sua affascinante consorte, Giovanna Salza, era direttrice per le relazioni esterne, quel che è certo è il suo decollo verso mete ambiziose. Per quanto uno sia divorato dal patriottismo, non lascia la poltrona di a.d. della prima banca italiana ed uno stipendio milionario, per fare il ministro per pochi mesi, con un compenso modesto, se dietro non c’è un futuro più grande. Intanto il presente non è da buttare, nel governo di larga Intesa-S. Paolo, il nostro controlla sia lo sviluppo economico, che le infrastrutture, cioè gli investimenti, le concessioni e le future privatizzazioni. Non poco, visto che ci prepariamo alla vendita dei gioielli di famiglia, a molti dei quali sono interessate banche internazionali, fondi sovrani o di investimento, pronti magari ad investire i denari ricavati proprio speculando sul nostro debito pubblico. Si tratta di grandi aziende come Eni od Enel, di terreni, di immobili, di grandi utility e forse saranno oggetto di shopping anche aziende private o banche, diverse delle quali non si sentono troppo bene. E’ un film già visto recentemente con Parmalat ed Edison. Se Monti diventa il guardiano dei conti, Passera sarà il padrone di gran parte dell’economia italiana. Al professore i tagli, che anche se equi, fanno male, all’ex banchiere lo sviluppo, un ruolo dove non faticherà a fare bella figura dopo gli anni di Romani, una sorta di maggiordomo di Berlusconi. Da li può prepararsi al grande salto di candidato premier alle prossime elezioni, magari a capo di una coalizione che mette insieme pezzi del Pd: Enrico Letta , già steso a pelle di leopardo, fino a pezzi del Pdl, transitando per il terzo polo. Del resto a Todi ha avuto la benedizione del mondo e delle gerarchie cattoliche. Non peserà più di tanto il divorzio dalla prima moglie, in primo luogo perché i difensori del cattolicesimo politico di questi anni, Berlusconi, Casini, Fini, sono a loro volta divorziati, come molti altri politici cattolici, poi la signora Giovanna sarà così perfetta nel ruolo di first lady che conquisterà tutti. Tutto è pronto per il nuovo De Gasperi: le banche, le imprese ed i giornali, che sono di proprietà delle prime due. Poi si aggiungeranno i sindacati, eccetto la Cgil, le associazioni di impresa e il mondo cattolico, i cui interessi sono fortemente intrecciati, particolarmente in Lombardia con la sua ex banca e con le fondazioni azioniste. Passera amici ne ha ovunque, non essendosi risparmiato come banchiere di sistema e poi ha un grande guru alle spalle, il presidente di Intesa Giovanni Bazoli, che per non lasciarlo solo al governo, lo ha fatto accompagnare dalla sua vice, la professoressa Fornero, neoministro del Welfare, una copertura a sinistra è sempre utile. Il volo è iniziato, seguiremo con interesse la navigazione e la direzione.