Tutto iniziò a Todi, nel monastero di Montesanto. In quel luogo si tennero gli stati generali delle varie anime del mondo cattolico, che, sotto la guida del Cardinal Bagnasco, dettero lo sfratto da Palazzo Chigi a Berlusconi, complice la crisi economica e il rialzo dello spread. Stars dell’evento, Riccardi, guru della comunità di Sant’Egidio e il banchiere Passera. I due siedono ora autorevolmente nel governo Monti, fortemente voluto dalla trimurti Napolitano, Draghi e Bazoli, almeno così si dice, anche se, come per tutte le
“operazioni”perfette, non esistono prove, solamente numerosi indizi. Ora ci si prepara al bis con un nuovo incontro in quel di Napoli. Il disegno, officiato da Bagnasco e anche dal Cardinal Bertone, il più berlusconiano dei curiali, dovrebbe vedere presenti Casini, Riccardi, Bonanni, Fioroni e Alfano, sempre che quest’ultimo abbia la forza, o più probabilmente, il permesso del Cavaliere. L’idea è semplice: far rinascere la DC, o meglio un partito conservatore di ispirazione cattolica, sul modello di quelli guidati dalla Merkel in Germania e da Rajoy in Spagna. L’operazione non è né rapida, né semplice, si tratta di sganciare i deputati ex Margherita dal Pd e agganciare il massimo degli esponenti del Pdl, guidati da Alfano, dopo il definitivo pensionamento di Berlusconi. L’iniziativa prevede di perdere un po’ di persone: ex socialisti, ex ennini, nonché i futuristi. Fini è giudicato inaffidabile un po’ da tutti ed è guardato con sospetto dalle gerarchie vaticane, ma potrebbe essere semmai recuperato con il gioco delle alleanze. Il problema è la leadership. Casini è quello meglio posizionato, ma la fame di novità della gente e la sua ambizione di sostituire Napolitano, potrebbero convincerlo a lasciare il passo a Passera, che potrebbe meglio essere presentato come “nuovo” e che dopo aver preso il volo con Air One, la società per la quale lavorava la sua affascinante consorte, Giovanna Salza, una volta atterrato a Roma, potrebbe prendere il treno assieme al suo amico Montezemolo, in procinto di lanciare il suo movimento. La coppia sarebbe in grado di vincere le elezioni e magari poi riformare un governo col Pd, per proseguire l’esperienza Monti, lasciando all’opposizione Lega Nord e Italia dei Valori. Scenari fantasiosi, ma verosimili. Certo non è pensabile che le cose restino come ora, anche se occorrerà fare i conti con una realtà sempre più complessa, come testimonia il fatto che lo spread non scende, a dispetto di Monti e dei sermoni di Napolitano.Il lavorio è notevole, tra lo svolazzare di tonache cardinalizie e grisaglie di banchieri, imprenditori, sindacalisti e revenants. Di certo sappiamo che il fascino di Giovanna Salza non farebbe rimpiangere la sobrietà della signora Monti.