Negli anni della guerra partimmo al grido di “spezzeremo le reni alla Grecia” e tutti sapete come è finita: quel po’ di faccia ce la salvarono i tedeschi. Poi la prima crisi greca si risolse in un colossale passaggio di denaro, dagli Stati dell’Unione, tra cui l’Italia, alle casse greche e ancora una volta ci pararono il culo i tedeschi. Ora siamo punto e a capo: i greci vogliono votare Tsipras, un movimento che si dichiara anti euro, che non vuole pagare il conto pesante delle politiche di risanamento e di nuovo siamo sull’ottovolante. Detto che i popoli non votano seguendo i mercati, ma la loro pancia, e che i mercati si avvantaggiano a volte di più se i popoli hanno la pancia vuota, ci permettiamo di esprimere il dubbio che la sinistra greca potrà fare quello che dice. In Grecia, come del resto in Italia, serve un governo che faccia pagare le tasse, tagli le spese, combatta la corruzione, se non stai in piedi da solo, cadi e fallisci sia dentro, che fuori dall’euro.
Secondo problema: le economie di Grecia, Spagna, Portogallo, Italia sono sempre più in difficoltà, rispetto alla globalizzazione, senza l’ombrello della Bce e della Germania, il loro merito creditizio sarebbe modesto, altro che interessi del 2% sul decennale, saremmo oltre il 10%. Gli anti euro sostengono che la svalutazione competitiva darebbe fiato alle industrie, forse a quelle che esportano, che già si sono attrezzate a vivere con l’euro, non certo a quel 60% che lavorano per il mercato interno, che con la diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini, passerebbero rapidamente dal coma vigile alla morte.
Che dire poi dell’uscita non concordata dall’euro, una follia che scatenerebbe la fuga dei capitali da un lato e la fuga degli investimenti dall’altro, col risultato che il deprezzamento travolgerebbe lo Stato per i debiti e le banche come possessori di titoli statali e infine gli obbligazionisti e i clienti delle banche stesse. Per queste ragioni è pensabile che anche Tsipras si calmerà, ove vincesse le elezioni, mentre noi faremmo bene a ricordarci appunto che chi non ha conti in regola non sta in piedi, con o senza euro e che le reni ce le stiamo spezzando da soli, anche se pensiamo sia colpa della Grecia
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