Mi serve il tormentone di Aldo (con Giovanni e Giacomo) per commentare la nota puntata di Servizio Pubblico.
Tralascio Travaglio, è spiritosissimo, informatissimo, liberalissimo, ma poi quando ha avuto davanti il Banana ha guaito invece di abbaiare.
No voglio parlare di Michelone, che definirei meglio Michelaccio e il dispregiativo non vuole spregiare, ma ricordare: mangiare bere e andare a spasso.
L’ho seguito in tutte le sue diaspore, in tutti i suoi programmi, sempre con un po’ di fastidio per questa sua partigianeria pelosa, che a me dà l’impressione di fare più male che bene.
Già quando rosolò Mastella, fu cosa più di share (e quindi pro domo sua), che non giornalistica e politica e quando il tortellone abbandonò la nave prodiana, mi parse un’operazione ad orologeria di stampo bertinottiano.
È vero, è stato l’unico a raccontare Grillo in questi due anni e la cosa gli rende onore, questo è vero giornalismo, ma che l’altra sera si ergesse a giudice della cosiddetta sinistra, questo non lo accetto.
Perché è stata la sinistra (votanti) a volerlo al Parlamento Europeo e non certo i sostenitori di Dini per cui aveva votato.
Perché con la sinistra (apparato) ha sempre paraculeggiato, fatto critiche più o meno pesanti a seconda del vento, perché non mi è parso un renziano, ma neppure un aspro antibersaniano, e in qualche momento un fervente veltroniano, sicuramente mai un dichiarato antidalemiano.
Tutto l’anti lo lasciava alla penna alta dell’impomatatino e alla matita bassa dell’impatatatone. Lui sorrideva e s’impapocchiava quando parlava per più di 40 secondi. Ma era autoassolto (anche se strettamente coinvolto).
Perché è stata la sinistra (votanti) a seguirlo e fare spettatori, e poi perché quando ha fatto il colpaccio, ovvero l’incontro col Cavaliere, lo ha sdoganato.
Andate a vedere le previsioni di voto, dopo l’incontro con Santoro il PDL ha ripreso a macinare voti.
Ci sono poi volute le solite sparate, ma la credibilità, la verginità di profeta gliel’ha ridata Michelaccio. E proprio perché è Michelaccio, era convinto ,come la sinistra che ora sbeffeggia, di aver già vinto, e non si è preparato, e alla fine invece di far perdere i nervi al Cavaliere, li ha persi e ha fatto la frittata. Ma lui è intoccabile e quindi neanche un accenno al disastro e neanche il suo fantolino, come sempre le colpe sono tutte degli altri.
Giusto, perché che gli frega, lo stipendio corre, eccome, se corre. E che stipendio! E io pago, .per restare nel tragicomico.
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