Abbiamo avuto il digiuno a staffetta o meglio la staffetta del digiuno in favore della rapida approvazione della legge sullo Ius Soli, promosso da insegnanti e alunni, poi sposato da politici importanti come il ministro Delrio. Non si tratta di una priorità, ma il tema ha trovato molto spazio sui media. Però questa insistenza sui diritti cosiddetti di civiltà, per i quali si fanno scioperi della fame, ci porta a parlare dei diritti fondamentali, scolpiti nella Costituzione, per i quali non solo nessuno digiuna, ma sono spesso negati. Parliamo del diritto al lavoro, sul quale la Carta si basa, ora dopo tutte le riforme la stragrande maggioranza dei contratti sono a termine e la mercede a causa della tassazione è bassa, come la qualità dei lavori. Per questa ragione più di 100.000 giovani se ne sono andati all’estero nell’ultimo periodo, non saranno i più intelligenti, come dice il ministro Poletti, di certo sono tra i più intraprendenti. Parliamo del diritto alla salute, il nostro sistema dice che hai diritto a curarti gratis, ma non è vero: sopra una certa soglia di reddito il ticket è più costoso della prestazione presso i privati e sotto, se vuoi fare gli esami in tempi ragionevoli, paghi, a Reggio Emilia i tempi di una cataratta superano l’anno di attesa, se sborsi 2.500 euro poco più di una settimana, vale per quasi tutti gli esami strumentali. Inoltre i medici di famiglia non possono ordinarti neppure un antiacido, senza una gastroscopia, per la quale devi aspettare e allora paghi. Parliamo del diritto alla casa: 650.000 italiani aspettano una casa popolare, ma la fila, anziché accorciarsi, si allunga; tra occupazioni abusive, arrivo di nuovi poveri, il diritto latita. Parliamo della sicurezza, dove anche se chi delinque venisse arrestato e pure condannato(due imprese ardue), il sistema premiale italiano lo lascerebbe libero dopo poco. Si passa meno tempo in carcere se si uccide la moglie, di quanto non si passi nelle aule per divorziare. Uno Stato corrotto, clientelare e inefficiente, non può garantire nessun diritto, né ai poveri, ripetutamente citati a vuoto, né a chi produce lavoro e salari, rischiando onestamente del suo. Ora capiamo l’esigenza dello Ius Soli, ma sappiamo che una democrazia che nega ai suoi cittadini i diritti fondamentali, cessa di essere tale e i cittadini diventano sudditi che mendicano i loro diritti dal potere o peggio li pagano, alimentando il perverso circuito della corruzione. Per queste cose Delrio dovrebbe alzare la sua voce e operare, avendo una responsabilità diretta. Potrebbe cominciare col terminare le opere pubbliche incompiute e rinnovare infrastrutture che sono lì dagli anni 60 o semplicemente, spiegarci perché i ponti cadano appena terminati. .
Nessuno digiuna per i diritti garantiti dalla Costituzione ma di fatto in gran parte negati.