‘Ndrangheta a Reggio Emilia

150528705-90b30a50-9929-4dcc-b189-7d3c0a0f59dfDa tempo a Reggio Emilia i nostri governanti invocavano l’arrivo delle multinazionali, mettendo a disposizione anche il Tecnopolo e non si erano accorti che la ‘ndrangheta di rito Cutrese aveva insediato a Reggio addirittura il suo quartier generale. I giudici, per la verità, parlano di epicentro del malaffare, ma è un problema semantico. L’inchiesta Aemilia è spettacolare: più di cento arresti, duecento indagati e la confisca di  beni per cento milioni di euro, ci sono voluti trent’anni, ma ora si stanno facendo le cose in grande, meglio in Grande Aracri. Eppure per anni si è negato l’esistente, Reggio era troppo diversa per essere infiltrata dal malaffare, più volte e da anni ho scritto che da noi non mancavano i reati, ma le indagini, che le betoniere non prendevano fuoco per autocombustione, che la bomba al bar Pendolino non era stata un petardo, ora non sono contento di avere ragione, ma non mi accontento neppure delle indagini attuali, troppo pochi i colletti bianchi coinvolti, troppo pochi i politici coinvolti,  assenti i rappresentanti dell’apparato amministrativo. Se la metastasi era così diffusa, chi ha dato i permessi per edificare mezza città? Chi ha dato i subappalti? Chi ha dato i contratti Enia, come emerge dalle  intercettazioni? Chi ha fatto lavorare le imprese coinvolte nel settore movimento terra? Chi si è recato a Cutro in pellegrinaggio a chiedere voti? Questo lo sappiamo, tutti i candidati sindaco di sinistra e di destra. Non ci si può fermare a Pagliani del centrodestra, non era il livello decisionale della politica né a Reggio, né nei comuni periferici. Per questo chiediamo a chi indaga di non fermarsi al grande botto iniziale e a tutti i reggiani di chiedersi di chi è la responsabilità politica di tutto questo, perché non sono convincenti le geremiadi antimafia degli esponenti del Pd, il partito che governa da sempre. Da loro vorremmo risposte, perché senza atti amministrativi, la mafia non riceve né permessi edificatori, né appalti, né subappalti, almeno qualche responsabilità oggettiva, qualche colpa in vigilando, chi ci governa l’avrà? Diciamo ancora che non esiste solo la ‘ndrangheta, a Reggio non ci facciamo mancare nulla, per cui abbiamo tutte le mafie, italiane e straniere, in particolare quella dei cinesi,  i quali, non potendo al momento votare, partecipano alle primarie, non vi sembra un film già visto? Non vorremmo saperne qualcosa tra trent’anni, se non altro per ragioni anagrafiche

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