Dentro la vicenda MPS troviamo tre tipi di protagonisti: i pataccari che hanno rifilato il pacco ai piccoli azionisti, perdite del 90%, mentre svuotavano i forzieri della Fondazione e della banca, per riempire certamente quelli del Santander, ma si sospetta anche quelli di altri.
Tra costoro non si possono non mettere i consiglieri della Fondazione e della banca, quantomeno collusi: ci rifiutiamo di credere che un simile scempio si sia compiuto a loro insaputa.
Quelli che “sbranano” come Bersani, in evidente stato di delirio confusionale.
In primo luogo non si capisce chi dovrebbero sbranare: i sindaci del Pci, Piccinni e Cenni, poi promossi a ruoli dirigenziali nella Banca, nel silenzio più assoluto dello sbranatore piacentino?
Oppure il grande sindaco Ceccuzzi, che da testimone di Mussari, è diventato l’artefice dell’arrivo di Profumo, ottimo presidente, sebbene indagato per un’evasione fiscale da 250 milioni?
O non dovrebbe sbranare Prodi, Presidente del Consiglio all’epoca dell’affare Antonveneta, ovviamente inconsapevole, o Giuliano Amato, con Bassanini grande sponsor di Mussari?
Attento Bersa, un paio di loro te li troverai candidati alla Presidenza della Repubblica e lo meritano, visto che Mussari è stato fatto Presidente dell’ABI.
Ci sono poi i venditori di bufale come Tremonti, che oggi accusa Monti di aver dato bond alla banca, per evitarne il default, quando lui li aveva dati, ovviamente senza capirci niente, visto che aveva premiato la vecchia gestione: nel suo furore tardivo dimentica di aver nominato Bassanini, difensore estremo della senesità del Monte a Presidente della Cassa Depositi e Prestiti, durante il governo Berlusconi, intrecci socialisti o di altro tipo?
Si vedrà.
Poi come non ricordare la direttiva Tremonti, in seguito bocciata dalla Cassazione, che voleva affidare la maggioranza nelle Fondazioni agli Enti Locali, proprio il modello senese.
E’ proprio vero, questi pensano che siamo tutti cretini!
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