Monti e la politica dei due forni

6a14f7dcf1c323dcc9d91beaabe77c45 Mario Monti è “salito” in politica con un segreto, quanto inconfessato sogno: quello di riuscire a replicare gli storici successi elettorali della grande Balena bianca, conseguiti nell’immediato dopoguerra.

Monti sogna infatti un nuovo aprile 1948, quando la Dc stravinse contro la sinistra frontista di Nenni e Togliatti, trascurando però due fattori fondamentali: il primo è che “supermario” non possiede le grandi doti di politico e di statista che furono di Alcide De Gasperi, essendo solo un modesto tecnocrate prestato alla politica; il secondo fattore è relativo al fatto che, dal ’48, molta acqua è passata sotto i ponti e i vertici della gerarchia ecclesiale non esercitano più sui fedeli quell’influenza che esercitavano allora.

Monti però non desiste e si è proposto, in materia di tattica politica, di imitare gli storici leader della Democrazia Cristiana; in primis Giulio Andreotti.

Quella dei due forni è la teoria politica elaborata da Giulio Andreotti per indicare l’equidistanza della Democrazia Cristiana dai suoi avversari: la politica dell’oscillazione nella scelta degli alleati rappresenta una caratteristica tipica della Democrazia Cristiana dagli anni ‘60 in poi.

La tesi del senatore Andreotti era molto semplice: per acquistare il pane, realizzare cioè la politica che più conveniva ai democristiani e al loro potere, si sarebbero serviti da uno dei due forni che avevano a disposizione (destra o sinistra), a seconda di chi facesse il prezzo del pane più basso. E’ infatti questa la cornice entro la quale si è costruita la proposta politica di Monti.

Le recenti dichiarazioni del professore circa il superamento del concetto di destra e sinistra e, soprattutto, la disponibilità a dialogare indifferentemente con Bersani o Berlusconi non lasciano dubbi circa la propensione di Monti ad applicare la dottrina cara al fornaio Andreotti. Il professore sta tentando infatti di bastonare, a turno, il Pd ed il Pdl, per dimostrare che entrambi sono inadatti a governare e che solo con la rinascita di un centrismo montiano, l’Italia può sperare di salvarsi: le solite furbizie della prima Repubblica, ma in realtà la politica è del tutto mutata, anche nei numeri.

Stupisce semmai che politici navigati come Berlusconi e Bersani si siano fatti prendere in giro da questo apprendista stregone della politica, dal linguaggio flemmatico che fa tanto british.

Il professore, per le recenti politiche, sembra si sia affidato alla consulenza di un’agenzia pubblicitaria che in passato aveva affiancato anche l’ex Sindaco di Reggio Emilia, Antonella Spaggiari. La “zarina”, in quelle amministrative, conseguì un risultato elettoralmente disastroso, ma Monti non è stato da meno.

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