Montezemolo salga a bordo

ntvMontezemolo passeggia nervoso in stazione, pettinandosi i pensieri con la mano, mentre il suo treno non si decide a partire e lui non può prendere un frecciarossa. Mentre Luca aspetta, intorno a lui c’è un gran movimento di passeggeri: il professor Riccardi, con il suo seguito di sindacalisti e comunità di base, il rettore Ornaghi, col codazzo di cardinali, il giovane Alfano coi distinti notabili meridionali.Renzi col suo camper,Passera no, lui viaggia Air One, con la bella moglie Giovanna Salza. Tutti hanno fretta di arrivare alla stazione di palazzo Chigi, magari agganciando il vagone del Pd, con il povero Bersani solo, davanti ad una birra, nella carrozza ristorante. Mentre i grandi vecchi, Monti, Prodi e Casini, con l’auto blu hanno come meta il Quirinale, anche se l’attuale inquilino si opporrà allo sfratto. In tutto questo via vai, Luca aspetta il suo treno, senza rendersi conto che a volte bisogna prenderli in corsa, senza pretendere in anticipo di arrivare primi.

Come nelle gare ciclistiche per gli esordienti, la via migliore è la fuga lunga, difficile che questi marpioni ti lascino vincere la volata, o ti lascino strada.

Certo, dopo l’arrivo dei professori non va più di moda il salvatore della Patria, l’uomo solo al comando, resta tuttavia un largo spazio per le idee liberali o semplicemente sensate, per il coraggio di guidare un Paese destinato a cambiare, per amore, o a causa dello spread, come ci ricorda continuamente Mario Draghi. Montezemolo deve puntare sul fatto che questa classe politica non può guidare il cambiamento, essendo stata l’artefice dello sfascio.

Cerchi di dar voce ai produttori di ricchezza, tagliando le unghie ai percettori di rendite, siano finanziarie, salariali, pensionistiche o di posizione. Proponga uno Stato leggero e una sussidiarietà pesante.

Non mancano i soldi, come dicono i politici dal centro alla periferia, per giustificare tasse e addizionali, sono semplicemente spesi male. Prenda il treno, fosse anche uno per pendolari, se saprà parlare alla gente, i vagoni seguiranno.

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