Milena Gabanelli, al governo!

Caro professor Monti, mi permetta (ormai il tempo dei “consenta” pare tramontato), di copiare Lucio Dalla e di scriverle per dirle come sto. Sono contento, come modesto tecnico, che abbiamo un governo di competenti, anche se con qualche evergreen e qualche conflitto di interessi. Nonostante ciò, la sua squadra ministeriale è sicuramente all’altezza, se non altro perché i politici ne hanno decretato la valentia, con la loro manifesta incompetenza. Per ora i mercati restano scettici, ma si sa, quelli sono esaminatori duri. Ho amici nei ministeri a cui è piaciuto il format valutativo dei dirigenti. Erano molto preoccupati dopo aver visto che i ministri incontravano i direttori (tutte nomine politiche), che sono poi tornati pieni di nuovi slogan, proclamando efficienza e rinnovamento. Lei forse non sa che questi signori, catapultati nei ministeri non per competenza, ma per appartenenza, dovrebbero dirigere alti burocrati, normalmente pavidi e proni, che nelle ultime settimane del precedente governo, in un crescendo orgiastico, hanno assegnato fondi nei collegi elettorali di chi li ha nominati. Fa bene pertanto a far dichiarare ai dirigenti le loro competenze e le loro responsabilità. Le consiglierei però di bloccare anche le assegnazioni dell’ultimo mese o, almeno, di guardare le firme in calce e chiederne motivo. Lo so, Lei ora è impegnato in mille cose e questa può sembrare una stupidaggine, ma i soldini di cui parlo sono tanti. La farò breve, non volendola tediare, ma mi conceda un ultimo consiglio. A tutti i sottosegretari che ha nominato, aggiunga la dottoressa Gabanelli, sì, la conduttrice di Reporter. Sono anni che sta sul pezzo delle ruberie e degli scempi di Stato, perché privarsene, in tempi di corruzione dilagante? Forse non gode di particolari “coperture” politiche, ma questo è un vanto. Sarebbe un bel segnale, almeno per chi deve pagare il conto e per i molti italiani onesti, di destra e di sinistra, non è l’appartenenza che determina l’onestà delle persone . Ci pensi, in questa emergenza morale servono anche gli “eroi” borghesi, quelli della prima ora, però.

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