Dopo le ripetute dichiarazioni antigovernative rilasciate alla stampa, la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, sembra ormai divenuta l’eroina della sinistra italiana, la leonessa dell’opposizione.La signora Marcegaglia, infatti, nell’ultimo periodo, si è impegnata in prima persona in una “lotta” senza quartiere contro il Governo e la sua politica; “lotta” che ha finito per coinvolgere l’intera organizzazione imprenditoriale che rappresenta, nonostante le riserve ed i dissensi interni; è giunta persino a costituire un “tavolo di rappresentanza” – meglio sarebbe dire “un’armata Brancaleone”- che ha aggregato in modo “innaturale” le varie organizzazioni del mondo imprenditoriale, anche quelle collaterali alla sinistra, dalla Confindustria alla Lega delle cooperative. Tutti insieme, dunque, purché contro il Governo.La presidente della Confindustria, che si è opposta drasticamente all’ipotesi di introdurre, nella manovra economica del Governo, il cosiddetto “contributo di solidarietà” per i detentori di redditi elevati, è giunta, nel nome dell’intesa raggiunta con “il tavolo di rappresentanza”, a condividere la proposta, avanzata dall’estrema sinistra, di introdurre la patrimoniale.E’ indubbio però che la politica di forte contrasto all’evasione fiscale, messa in campo dal Governo Berlusconi, stia dando noia a taluni imprenditori.A questo proposito è stato illuminante apprendere da “Il Giornale” del 25 settembre scorso che il Gruppo Marcegaglia, del quale Emma è stata amministratore delegato, avrebbe, nel 2002, pagato 9,5 milioni di Euro di condono per mettersi in regola con l’erario, dopo la verifica fiscale dell’anno precedente.Tutto ciò mentre la signora Marcegaglia continuava a dichiarare ai quattro venti ed in modo solenne “Basta con i condoni fiscali”.Emma dovrebbe sapere che ad essere vittima dell’evasione fiscale non è solo lo Stato, ma anche tutte le industrie sane che pagano regolarmente le tasse e per questa ragione si trovano a subire la concorrenza sleale degli evasori.C’è tutto un altro mondo di imprenditori invece che non pensa a far politica, ma a produrre e creare lavoro e per poter far ciò, chiede, giustamente, una riduzione del carico fiscale ed un alleggerimento della burocrazia.E’ questo mondo di imprenditori che onora l’Italia. Il partito dell’ipocrisia ed i suoi aderenti invece, predicano bene, ma sovente razzolano male.