Macerie

decombres-illustration 9059 w250L’Istat ha rilevato anche che le retribuzioni contrattuali orarie, nella media del 2012, sono aumentate dell’1,5 per cento rispetto all’anno precedente: si tratta della crescita media annua più bassa dal 1983.

A Dicembre 2102, i mesi di attesa per il rinnovo del contratto di lavoro, sono stati, per i lavoratori dipendenti, in media, 36,7 ovvero oltre tre anni.

Nel “Rapporto 2013 Italia”, di Eurispes si può leggere: “Una pressione fiscale insopportabile e iniqua, la disoccupazione alle stelle, la perdita del potere d’acquisto, i ceti medi sulla via della proletarizzazione, l’aumento della povertà e del disagio, la precarietà globale di un’intera generazione, rappresentano solo alcune delle emergenze.

Per far quadrare i conti abbiamo sottoposto il Paese e gli italiani ad un salasso senza precedenti; “tagliare” è diventata l’unica parola d’ordine, anche se, secondo noi, sarebbe più corretto e opportuno parlare di “riqualificazione della spesa. Sperperare è esecrabile, ma essere costretti a sostare per giorni e giorni in un corridoio d’ospedale adagiati su una barella in attesa di un posto letto, non è degno di un paese civile”.

Severo è anche il giudizio di Eurispes sulla condizione economica delle famiglie: “Una visione assai fosca e pessimista della condizione economica del Paese accompagna l’inizio del 2013. E’ opinione diffusa che la situazione economica italiana sia peggiorata negli ultimi 12 mesi e che l’anno che ci attende non vedrà miglioramenti, anzi sarà peggiore. Parallelamente, il disagio economico delle famiglie si è aggravato. Il ricorso ai propri risparmi per far fronte alla crisi e la sindrome della quarta settimana (quando non della terza) riguardano ormai 3 italiani su 5; nella maggior parte dei casi risparmiare qualcosa è impossibile. Aumenta il numero di quanti, negli ultimi tre anni, hanno dovuto far ricorso ad un prestito bancario per pagare debiti accumulati o per saldare altri prestiti precedentemente contratti con altre banche o finanziarie”.

E’ crollata anche la fiducia degli italiani nelle istituzioni: secondo Eurispes “siamo di fronte ad una insoddisfazione che non ha precedenti nella storia recente italiana. Per la prima volta, dopo la sfiducia che gli italiani hanno manifestato nei confronti del Governo, del Parlamento e dei partiti, crollano gli indici di fiducia anche nei confronti della Presidenza della Repubblica.

Un dato preoccupante, che contribuisce ad aumentare la già profonda distanza tra i cittadini e le Istituzioni italiane.

L’aver delegato ad un Governo tecnico la guida del Paese non ha prodotto risultati positivi, ne’ per il Presidente della Repubblica che ha ispirato e gestito l’operazione, ne’ per il Parlamento e i partiti ai quali, probabilmente, viene imputata una fuga dalle responsabilità di fronte alla crisi”. Infine, il Presidente della Corte dei Conti, Luigi Gianpaolino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha dichiarato: “Gli aumenti del prelievo forzano una pressione fiscale già fuori linea e favoriscono le condizioni per ulteriori effetti recessivi”.

Gianpaolino ha inoltre aggiunto: “In Italia la corruzione ha assunto una natura sistemica che, oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica anche l’economia della nazione”.

Queste sono le macerie che, in un solo anno di governo, ha prodotto il consociativismo politico.

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