M5 Stelle, politica diversa non antipolitica

a23dd74591c8b7c73bfe4fb6961080ceb3846fab1eb6688fc86117c6 Mi fanno arrabbiare i commentatori politici della TV. Ieri sera, durante la maratona televisiva per i risultati delle elezioni amministrative, nel commentare il successo ottenuto dai Cinque Stelle a Roma e Torino, hanno detto: è una vittoria dell’antipolitica. Perché ostinarsi ad etichettare i grillini come antipolitici? Si oppongono semplicemente ad una cattiva politica, fatta di corrotti, sottomessi alle lobby, imbottiti di privilegi insopportabili per i comuni cittadini , i quali hanno segnalato con l’astensionismo e i voti al movimento che vuole fare della vita civile una palestra di coerenza e serietà, il voler a cambiare le vecchie logiche dei partiti. Se anche il nuovo PD guidato da Matteo Renzi, arretra nei consensi e pare riproporre le passate abitudini di spartizione della torta, vuol dire che la gente o non va a votare, o una buona parte prova a far muovere qualcosa, cercando di dare fiducia a chi mette in risalto di non volere privilegi, di non far parte del sistema tutto legato tra loro, dei costruttori, dei petrolieri, degli industriali, pronti a omaggiare il potere , pur di portare a casa vantaggi dalle banche, a cui il potere è strettamente legato. Certo gli esponenti dei Cinque Stelle sanno da dove partire, ma forse non ancora il percorso per arrivare: fuori dall’Europa, verso una decrescita pulita nell’ambiente e nella morale? Questo non si sa ma un buon 35 % di italiani prova a dare fiducia a loro, quasi come ultima spiaggia, convinti di non star perdendo nulla dai vecchi partiti tradizionali. Nelle intenzioni dei grillini, la politica deve essere una buona politica, che voglia il bene dei cittadini, non un’antipolitica. Se ci riusciranno, è ancora tutto da vedere, ma ci proveranno e anche una parte degli elettori ci sta provando attraverso di loro.

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