Lo ammetto: siamo gufi

cucciolo-di-gufo-2_1790801660Basta gufi, basta catastrofismi, basta depressi. Il premier Renzi, nel presentare il Def aveva invitato all’ottimismo, Hashtag, l’Italia riparte, le Borse salgono, il petrolio cala, l’euro scende, il denaro scorre a fiumi, la crescita potrebbe essere superiore allo 0,7% ipotizzato, le imprese tornano ad assumere, le riforme avanzano. Ora la luce in fondo al tunnel si è fatta fioca, la crisi greca ha spento i mercati azionari, l’indice italiano è arretrato di 1500 punti, i Btp hanno smesso di salire, anzi hanno cominciato a scendere, i risparmiatori sono più poveri, lo spread, nonostante gli acquisti Bce, ha ripreso a salire, il nostro debito è meno appetibile, ovviamente i consumi si mantengono depressi, eccetto per gli ansiolitici, la sola Asl di Reggio Emilia spende 6 milioni di euro per questi farmaci, sembra poco, ma non lo è. Il dollaro si è indebolito, il petrolio ha smesso di scendere e il nostro debito pubblico continua a salire. Come più volte scritto, la crisi dell’Italia e della vecchia Europa è raccolta in tre cifre: 7% della popolazione mondiale, 25% del pil e 50% di spesa del welfare. Sono numeri che si commentano da soli, soprattutto se aggiungiamo che il debito degli Stati sale, non solo da noi, ma un po’ ovunque. Da noi non ci sono nascite, in Germania va anche peggio, abbiamo un’età media di circa 45 anni, i giovani scappano per lavorare, scappano da un sistema pensato per furbi e raccomandati, che bastona il merito e l’onestà. Gli anziani scappano per vivere meglio, sono oltre 600.000. Le imprese scappano per le tasse alte e i furbi scappano con i soldi. La classe media non abita più qui, nel 2050 saranno i paesi emergenti a garantire la domanda di beni di consumo, secondo il centro ricerche della HSBC. Di qui ad allora la classe media aumenterà di tre miliardi di persone e tutte provenienti dai 17 più importanti paesi emergenti. Nei prossimi quarant’anni i nostri consumi cresceranno del 2%, in Cina, India, Filippine e Perù tra il 5 e l’8%, in questo periodo arriveranno ad esempio ad acquistare il 56% dei servizi finanziari e degli apparecchi audiovisivi. Lo Stato italiano costa più del 50% del Pil, le pensioni dai 3 ai 5 punti in più della media europea. Tutti accampano diritti, per i doveri si rinvia al domani, ma i diritti esistono fino a che c’è chi li paga, dopo sono carta straccia, come accade in Grecia. Ricette? Una sola: tagliare la spesa pubblica e le tasse, semplice, ma impossibile perchè la spesa vota, le tasse no. Gufi? Depressi? Gufi e depressi? Probabile. Possiamo solo garantire che gli ansiolitici e gli antidepressivi ce li paghiamo integralmente.

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