Le donne forti della politica

Si diceva sempre, vedrete quando toccherà alle donne, il mondo sarà migliore, il che è probabile, i rapporti saranno meno aggressivi, le donne sono più dolci, più materne, più composte. Si diceva: non fatevi fuorviare dalle risse da pollaio della Mussolini, dalla petulanza della Bindi, né dai loro orgasmi da presenza televisiva. Poi ancora: non fatevi fuorviare da veline, soubrette, zoccoline ed attricette, che riempiono gli schermi con le loro banalità ed i giornali con le loro tette. Prima o poi arriveranno le donne, quelle vere. Finalmente, abbiamo pensato vedendo le ministre di rigor Montis: la Cancellieri, la Severino e la Fornero. Se non ora, quando? Abbiamo esclamato. Donne e tecniche: due garanzie in una. Doppio aplomb, anzi triplo, donne, tecniche e professoresse. Altro che tette, fondoschiena e risse da pollaio! Per i primi due elementi ci siamo, sono scomparsi, per le risse, quella montata sull’articolo 18 dal trio Fornero – Camusso – Marcegaglia, è roba forte, con richiami al nemico di classe, agli anni di piombo e alla Confindustria di Costa. Sono arrivate le donne e a noi non dispiace scoprire che sono virili, meno sciape di Sacconi ed Epifani. Per secoli hanno retto la famiglia e per farlo ci volevano gli attributi, non solo dolcezza, ma anche fermezza e qualche scapaccione, con in più quel pizzico di visceralità. Insomma, metti una tigre nel motore, meno male ci sono loro, altrimenti con Monti e Passera sarebbe come partecipare ad un rosario di Cardinali!

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