L’addio di Civati

vignetteprimarie6_620x500“Ma Pippo Pippo non lo sa che solo se andrà? Se il civatismo è mai esistito, nel momento dell’addio di Pippo, è scomparso. Pure a Reggio Emilia, dove aveva conosciuto un certo successo, i civatiani sono rimasti seduti sulle loro poltrone, fissati con l’Attak. In primo luogo Mirko Tutino, il giovane nato assessore: mentre i suoi compagni di liceo frequentavano le discoteche, si aggirava per consigli comunali e quando loro si interrogavano sul futuro, lui era già assessore. Civati andava bene per definire la quota azionaria e quindi di potere del partito, non quando c’è stato da dimostrare una fede mai avuta. Sia chiaro, Tutino non è solo, ma è un esempio del nuovo Pd, un partito di potere, che occupa tutte le regioni, i comuni e lo Stato. In questo senso Partito della Nazione, o meglio, dell’occupazione. Questa è l’essenza del renzismo e Renzi è l’essenza dei tempi. Civati avrebbe potuto essere il numero due, poi si è perso sulla strada delle Leopolde, asfaltato, per questo è così solo. Il renzismo è un tir e attraversare la strada è pericoloso, per chiunque viva di politica o di attività che la sfiorano. In Italia lo Stato non vigila sul mercato e sull’economia, è attore diretto, non arbitro. E’ il più grande datore di lavoro, dispensa la quasi totalità delle pensioni, controlla multinazionali, migliaia di aziende locali, nomina manager, elargisce carriere, consulenze, appalti, controlla gran parte dell’informazione. Fare i gufi è una manifestazione di masochismo o di emarginazione e i civatiani, a cominciare da Tutino, non sono né l’una, né l’altra cosa. Qualche folle c’è sempre, come il deputatato Pastorino o l’eurodeputata bolognese, ma sono moralisti incorreggibili. In Liguria Renzi ha scelto una candidata indagata per l’alluvione e per omicidio colposo e in Campania De Luca, condannato in primo grado. Ora, se la Paita è figura sbiadita, ologramma di Burlando, De Luca è un vero Ras, in entrambi i casi ci si è alleati con la destra più chiacchierata, con cascami del berlusconismo, con scaiolani e demitiani. Tutto per il potere. Non stupisce dunque che Civati se ne sia andato, ma che la minoranza ancora si rifiuti di prendere atto che il Pd è cambiato. Non vogliono salvare una ditta che non esiste più, hanno solo paura di sparire, ma il tir del renzismo viaggia sempre più veloce.

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