La solidarietà a Mescolini non cancella i fatti, cioè i legami tra Pd e Procure.

Alcuni giorni fa, dopo che il Csm in riunione plenaria aveva votato il trasferimento per incompatibilità ambientale del Procuratore Capo, dott Mescolini, un folto gruppo di esponenti del Pd e della sinistra in generale ha firmato un appello a favore dell’ex Procuratore. Secondo i firmatari l’allontanamento del dott Mescolini apre la porta ad una nuova stagione di infiltrazioni mafiose. Inoltre l’accusa di connivenza col Pd si basa solo sugli attacchi di esponenti della destra, peraltro coinvolti nelle indagini di Mescolini, poi assolti. Ora ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e pure di dare la solidarietà a chi vuole, ma questo appello ci offre l’occasione per tornare a riflettere su questa vicenda. In primo luogo occorre prendere atto che la decisione presa dal Csm è molto grave e quindi non può fondarsi su elementi insussistenti o sulle denunce di un politico di centrodestra. In secondo luogo il relatore del provvedimento è il dott Nino Di Matteo, uno dei più integerrimi magistrati antimafia, insignito per questa ragione della cittadinanza onoraria di Reggio. In terzo luogo le accuse di connivenza col Pd sono desunte dalle dichiarazioni al Csm delle sostitute del Mescolini e non da affermazioni di esponenti della destra. Su questi fatti non è possibile obbiettare, sul resto si può discutere. E il resto parte dalle informative dei carabinieri che chiedevano di indagare su alcuni esponenti del Pd e che non hanno avuto seguito. Si può dire che erano infondate, ma ciò non poteva essere affermato senza approfondimenti, come è accaduto per gli esponenti di Forza Italia, poi risultati assolti. Prosegue con i lunghi anni in cui a sinistra si è negata la presenza della ‘Ndrangheta a Reggio Emilia, perché il voto della comunità cutrese era funzionale al mantenimento del potere e i pellegrinaggi a Cutro erano d’obbligo per ogni candidato sindaco. Poi ancora aspettiamo che qualcuno ci spieghi l’arcano di come la mafia abbia potuto costruire case, aprire aziende, ristoranti, bar, negozi, senza permessi da parte delle autorità comunali e non. Insomma, dovremmo credere che interi quartieri sono stati costruiti all’insaputa dei sindaci del Pd e dei funzionari comunali? La ‘Ndrangheta a Reggio esiste da lungo tempo e nonostante il processo Aemilia temiamo non sia stata eliminata e quindi non crediamo che il trasferimento di Mescolini apra la strada ad infiltrazioni nuove. Nell’indagine Aemilia manca qualsiasi riferimento al livello politico e questo consente a molti di considerarla monca, certo è un’opinione come quelle dei difensori di Mescolini, non è invece un’opinione che i vertici della magistratura colludano col Pd ed è da queste collusioni, rivelate dalle intercettazioni di Palamara, che sono nate molte nomine di Procuratori e pare pure quella di Reggio. Pertanto, pur non avendo mai visto il dott Mescolini e pur riconoscendo che in fondo si è adeguato ad un sistema, confidiamo che questo legame tra politica e magistratura si spezzi e anche da noi non manchino le indagini, visto che dubitiamo che Reggio sia l’unica città in cui mancano i reati.

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