Capisco di essere anticonvenzionale, ma la notizia del declassamento dei maggiori Paesi europei da parte delle agenzie di S&P non mi ha affatto sorpreso. Non sono un dietrologo, ma questa per me è la riprova che siamo in guerra non dichiarata e per ora unidirezionale, che l’euro è aggredito. Una guerra strana, in cui chi contende sorride all’avversario e si fa in quattro per riverirlo e omaggiarlo, per direquanto è bello e bravo, ma che poi sul campo di battaglia, lo massacra come neppure Hitler o Stalin. Il nemico, subdolo e feroce? Ha la faccia da ragazzo per bene di Obama. In un periodo in cui l’Europa cerca un minimo di quadra sull’ asse franco-tedesco, che quando si rompe porta, storicamente, disastri e lacrime, proprio in quel momento, le agenzie gettano panico e scompiglio. Ora è tutto chiaro. Se il dollaro=banche americane si vuol salvare, cominci a fare qualcosa e smetta di spendere e spandere a casaccio, o meglio smetta di rapinare il mondo per retribuire una sparutissima banda di persone frammischiate tra salotti buoni e mafie internazionali, speculatori e affamatori. Bisogna cominciare a parlare chiaro in Europa,fare le necessarie riforme di adeguamento : pensionistico, fiscale e del mercato del lavoro, ma poi dovremo, con unica voce, parlare con i paesi BRIC ,che senza di noi saranno le prossime vittime di questa malefica idra. Dovremo fare la nostra agenzia di rating e forse allora i bond americani saranno una tripla B. Dovremo comunicare a tutto il mondo produttivo (BRIC ed Europa) che la speculazione finanziaria selvaggia ci svena ed erode le industrie e il lavoro. Gli Usa non possono pensare di poter vivere per sempre sulle spalle del mondo, si tratti dell’Africa, dell’America del Sud e ora dell’Europa. Bombardando il mondo di dollari.
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