Sembrava una delle tante metafore di Bersani, invece nelle elezioni siciliane la mucca, cioè il centro-destra, si è materializzata in modo evidentissimo, raggiungendo il 40% dei voti. Per la verità era gia apparsa alle ultime amministrative, in particolare in Liguria, ma trattandosi di test disomogenei, sembrava più un vitello e siccome tutti guardavano i Cinque Stelle, in molti non ci avevano fatto caso. Invece, ritrovata una fragile unità di vertice, il centrodestra è tornato in forze, avendo un elettorato pragmatico, che lo aveva tenuto vivo nei tempi bui e che vuole l’unità, essendo di suo molto più coeso dei suoi vertici. Ora, in vista delle elezioni nazionali, la mucca occupa il corridoio come front runner, ma non è detto che potrà adagiarsi sul sofà del governo. Occorre che si verifichino diverse cose: la capacità di darsi un programma serio, lasciando da parte le promesse di abolizione della Fornero, l’uscita dall’euro, la doppia moneta e altre simili baggianate. Serve un programma classico delle destre di governo: ordine, sicurezza, meno sprechi e meno tasse, semplificazioni, riforma della giustizia e del welfare e soprattutto, conti in ordine. La tesi dei Cinque Stelle e del Pd di una crescita a debito, è insensata, soprattutto in una fase di ripresa ed è pericolosa con il nostro debito pubblico. Uno strappo ai bilanci è opportuno nelle fasi di recessione per sostenere l’economia, recessioni che purtroppo torneranno, il ciclo espansivo è già molto vecchio, anche se per noi è appena iniziato. Sinceramente non credo che il centro-destra italiano sia attrezzato per il programma sopra descritto, ma ugualmente può vincere per una certa diffidenza di larghi strati dell’elettorato verso la capacità di governo dei “grillini” e per le divisioni della sinistra, che non saranno facili da ricomporre. A favore del centro-destra gioca il ritorno in campo di Berlusconi e della sua abilità di federatore, che porterà la componente più moderata a superare la Lega, dove Salvini ha fatto un gran lavoro, ma pensiamo arriverà seconda nell’alleanza, il Sicilia Forza Italia e i centristi hanno raggiunto il 30%, inoltre il leader leghista, in caso di vittoria sarà spinto verso il governo e verso politiche moderate, almeno in campo economico, dal realismo del suo elettorato. Questo detto, rimangono le perplessità sulla capacità di governo di tale alleanza, ma questa è un’altra storia e comunque il problema riguarda anche gli altri blocchi elettorali. Molti invocano un governo Pd -Forza Italia, ma se lo si voleva, bisognava approvare il sistema tedesco proporzionale puro con sbarramento al 5%, che avrebbe lasciato le mani libere a tutti. Il Rosatellum con il ritorno delle coalizioni, imbriglia Berlusconi ai suoi alleati e rende l’ipotesi difficile, per cui in assenza di maggioranze, ci vorrà molta fantasia o un ritorno alle urne. Per ora registriamo che la mucca è tornata, si aggira nel corridoio e che, se non commetterà grossi errori, avrà la possibilità di sedersi sul divano, che tutti pensavano fino al referendum fosse appannaggio di Renzi o dei Cinque Stelle.
Devi accedere per postare un commento.