La geniale campagna della maggioranza per Salvini

Dice Matteo Renzi al Corriere della sera«Al Pd dico: niente elezioni o regaliamo il Colle alla Lega». Dice Nicola Zingaretti a Repubblica«Il governo trovi l’anima o noi e Di Maio affonderemo insieme” Sono mesi, praticamente da quando il governo giallorosso è nato, che il messaggio dei principali partiti del centrosinistra agli elettori, non è altro che: dobbiamo fermare Salvini. Il governo deve durare perché altrimenti vince Salvini e se vince elegge il prossimo Presidente della Repubblica, che va ricordato da trent’anni è monopolio della sinistra. L’Ilva rischia la chiusura, Alitalia il fallimento, il patto di stabilità può portare alla fuga da Bot e Btp, ma bisogna andare avanti, perché se si vota vince Salvini. Essendo Ragionano come se i voti dati al centro-destra fossero persi per sempre e si trattasse solo di dividersi accanitamente il ricco piatto del potere, tra nomine Rai e nelle aziende di Stato, tra le  forze della futura opposizione e non avendo una comune idea di governo e di quale futuro costruire per il Paese, si getta la palla in avanti, Zingaretti a Bologna rilancia insieme lo Ius Soli e lo Ius cultura, tanto per far vedere che si abbonda, per essere subito smentito dal candidato governatore della regione, che teme di perdere a causa di questi ubriachi. Di Maio, oltre al reddito di cittadinanza rilancia il salario minimo, mentre Renzi vuole abolire il primo e cassare il secondo. Tranquilli che fretta c’è di governare, passiamo le giornate a parlare del movimento delle «sardine» e di quanto sono belli questi giovani che alla sinistra chiedono coraggio, valori, radicalità. Ma che facciamo dello scudo penale? Lo rimettiamo come chiedono strappandosi i capelli sindacati e Confindustria? Ovviamente bisogna vedere cosa ne pensa Barbara Lezzi. Poi c’è questo taglio dei parlamentari, che ora si scopre favorisce Salvini e così si prepara una bella legge proporzionale, che condanna il Paese a coalizioni rissose. Poi radicalità vorrebbe che si aprisse agli immigrati e si abolissero i decreti sicurezza, ma così vince Salvini. Il problema è che ripetere una simile giustificazione, nel momento stesso in cui si confermano tutti i provvedimenti e i comportamenti di Salvini (come le navi cariche di naufraghi lasciate a largo per settimane) denota un tasso di ipocrisia e di inconcludenza francamente intollerabile e suscita anche in chi non ama Salvini un sentimento di sconforto e non bastano a rianimarlo neppure cento piazze di sardine. Pure chi vede i limiti della narrazione salviniana alla fine frastornato da questa torre di babele, dopo essersi svegliato sudato in preda all’incubo di questa cacofonia, non troverà altro rimedio che votare Salvini o magari la Meloni, per uscire dall’incubo.

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