Ovviamente nessun giornale o tv ha parlato di fuga, riferendosi al ritiro dal Parlamento di Enrico Letta. Anzi, la scelta è stata coperta di elogi, come il suo libro, in cui cita il proverbio africano “se vuoi andare veloce, vai da solo, se vuoi andare lontano, devi andare insieme”. Ovviamente chi va da solo è Renzi, chi va in compagnia è lui, anche se per ora se ne va da solo e il treno di Renzi è pieno anche nei predellini. Ad alcuni, il gesto di Letta è apparso badogliano e quel suo affermare: mi ritiro dal Parlamento, ma non dalla politica, assomiglia tanto a quel “la guerra continua”, anche se non si sapeva con chi e contro chi. Letta è un giovanotto pieno di virtù, che Renzi non ha, come il senso delle Istituzioni, la politica come sintesi e non decisionismo individuale, il rispetto delle persone e della parola, ecc.., ma ha un difetto che il premier non ha: manca di coraggio, o meglio di decisionismo. A suo onore va detto che non è un voltagabbana come Franceschini, ma il gusto dell’azzardo proprio gli manca. Ora che si è ritirato in Francia, continuerà a coltivare le sue ottime relazioni internazionali, ma non vediamo come potrà rientrare nella politica italiana. Il Pd si sta dividendo tra i renziani e la vecchia ditta, che Letta stima, ma di cui non condivide le idee e quindi da quella parte non arriveranno chiamate. Potrebbe tornare come Coriolano alla testa dei nemici, cioè un nuovo centrodestra moderato legato alla Merkel e a Rajoi, ma l’operazione richiede coraggio, quello del resto è il suo elettorato naturale. Altro non vediamo, se non comparsate da Floris, che lo fanno apparire rosicone e presuntuoso, più di quanto non sia. Il tempo è sempre meno, dei quattro giovani dc che investirono su Renzi, due sono usciti dal Parlamento, Letta e Lusetti, un altro sta per uscire dal governo: Pistelli, resta Franceschini, inaffondabile come i sugheri, ma Renzi lo ridimensionerà alle elezioni. Una scelta alla Coriolano incendierebbe la politica italiana, ma una volta fatta, non si potrebbe tornare indietro, a Coriolano che esitò, tagliarono la testa.
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