La fregatura del rimborso elettorale

politica-4Eh no, signori miei, non siete stati fregati voi, siamo stati fregati noi cittadini contribuenti. Siamo stati fregati noi che abbiamo votato contro il finanziamento pubblico dei partiti che, uscito dalla porta, è entrato da un portone come rimborso elettorale: con un meccanismo perverso perché, di fatto, non rimborsa nulla, semplicemente distribuisce ai partiti i soldi dei contribuenti non sulla base di spese effettuate ma “à forfait”.Il finanziamento viene assegnato infatti – sulla carta – per le spese elettorali, sul calcolo di 1 euro per ogni voto preso, ma non a rimborso di spese documentate e rendicontate come dovrebbe essere quando si usa denaro pubblico.

I partiti spendono quel che spendono e, dai dati che vengono resi noti in questi giorni, pare impegnino solo circa la metà dei fondi: e il resto? Bene, questo fiume di denaro non speso per i “compiti istituzionali” da queste associazioni private che sono i partiti, prende le strade più diverse: quelle del Canada, della Tanzania, degli immobili di pregio nei centri storici, degli acquisti di beni a titolo personale dei rappresentanti della “casta”…

E’ una somma che si avvicina al miliardo di euro solo negli ultimi anni. Basta! Non è possibile essere ogni giorno spettatori di scandali, di corruzioni, di imbrogli che ci lasciano sempre più indignati e sempre più frustrati. Noi, cittadini normali, siamo chiamati soprattutto in questi anni ad accettare sacrifici pesanti e assistiamo, spettatori impotenti, al dilagare di uno sperpero e di un’arroganza senza più ritegno.

Siamo stati fregati noi e, se non cambiano in fretta certe regole, moriremo vittime di una cura micidiale che però non sarà servita a risanare i conti dello Stato né a garantire servizi migliori. E’ inutile che tirino la cinghia le famiglie e le imprese, se chi è nella stanza dei bottoni non tappa le falle, se non chiude rubinetti di una spesa non solo abnorme ma perversa, perché va ad alimentare il malaffare ed è manna per disonesti, corrotti e profittatori! Gente che non sarebbe degna di sedere neanche nella più piccola associazione e che invece siede indegnamente sugli scranni che furono dei Padri Costituenti. C’è un’emergenza etica e morale nella politica.

Chi ha compiti istituzionali e crede ancora che le regole siano necessarie in una società civile e in un sistema democratico, le faccia rispettare quando sono corrette ma, se le regole si mostrano inefficaci o sbagliate come quella del “rimborso elettorale”, solo per citare l’ultimo “incidente”, allora le faccia cambiare.

I nostri rappresentanti eletti sono là per questo, e sono pagati profumatamente: allora al lavoro subito, se vogliamo salvare questo simulacro di democrazia che ancora ci rimane!

Maria Gomierato

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.