A differenza del compagno Greganti, Buzzi, il re delle cooperative romane, ha aperto il sacco, elencando i nomi dei beneficiari delle tangenti, comprese quelle date agli esponenti del PD. Un fiume di fango si sta rovesciando su Roma, già flagellata dalla sporcizia, dal caos dei trasporti e dai continui incendi di Fiumicino. La prossima volta che Renzi arriverà all’ Onu, giustificando il ritardo col fatto di aver dovuto salvare l’Europa, qualcuno gli chiederà di accontentarsi di salvare Roma. Quello che sta uscendo è solo una parte, ma già istruttiva: questi politici famelici chiedevano tangenti su tutto, dalla vendita del palazzo della Provincia di Roma, agli appalti sul verde, sugli immigrati, sui minori e sugli anziani. A sentire il Buzzi e Odevaine, già uomo di fiducia di Veltroni, presero denaro il capo di gabinetto Venafro, il segretario generale Cavicchia, l’imprenditore Cionci, sostenitore di Zingaretti e Marino, per un appalto da 1 miliardo e 200 milioni, per il riscaldamento della regione. Gramazio, Pdl, fu il regista di un appalto da 100 milioni per il Cup, diviso in 5 lotti per le aziende legate alla maggioranza e 1 per quelle della minoranza. L’ex vice di Marino, Nieri, si accontentò di far assumere 4 persone, il che conferma che per lavorare è meglio frequentare il retrobottega della politica, che le aule universitarie. 22000 euro all’ex capogruppo del Pd, D’Ausilio, soldi pure a Coratti, ex presidente del Consiglio comunale, 26000 euro a Tassone, presidente del municipio di Ostia, per le potature, 6000 a tal Carlini, direzione regionale del PD, per le spiagge. 1500 euro al mese al capo servizio dei giardini Tirella, in casa del quale sono stati trovati nascosti 600.000 euro, giustamente non si fidava delle banche perché sono notoriamente ladre. Si vendeva tutto al 3,4 o 5%,, a seconda degli importi e del potere. Certo non mancano gli esponenti di destra, da Alemanno, a Panzironi, a Tredicine, ma il Pd fa la sua buona figura e l’elenco non è completo. Quello che spaventa e la connection tra imprenditori, si fa per dire, politici e burocrazia, tutti complici nel saccheggiare le risorse pubbliche. Spaventa il fatto che l’intrallazzo e la corruzione sono la regola e non l’eccezione e se a Roma indagassero a largo spettro, si salverebbero in pochi. Auguri al modesto Orfini, che deve svoltare il PD, auguri a Renzi che deve Svoltare L’Italia, ma soprattutto auguri a tutti i cittadini onesti che devono pagare il conto.
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