La commemorazione dei caduti al Cippo della Ghiarda (Rivalta)

catellani_1 Dagli anni ’70 al Cippo della Ghiarda, la domenica mattina che cadeva prima del 25 aprile, in frazione di Rivalta, si teneva a cura del Quartiere e poi della Circoscrizione una commemorazione ufficiale in memoria dei partigiani caduti nello scontro avvenuto in quella località il 23 aprile 1945 fra un gruppo di partigiani e  le truppe tedesche. Sono rimasti uccisi: Dante Beltrami (Reggio E.,23.5.1921), Livio Francia (Albinea-RE,  1.1.1924), Mario Garavaldi ( Reggio E., 7.5.1914), Gino Gambini (Reggio E.,17.12.1907), Giuseppe Labellarte (Ortanova -FG, 3.11.1913), Orlando Strozzi (Quattro Castella – RE, 29.5.1923), altri quattro feriti e con la partecipazione coraggiosa delle donne locali , che mettendo a rischio la propria vita, collaborarono con il parroco di Rivalta di allora, don Aldo Radighieri, a prestare la loro opera pietosa a raccogliere le salme dei partigiani caduti, che erano state lasciate in mezzo ai campi.

E con grande disappunto- non solo mio , come nipote di un caduto, ma anche per tutti i cittadini della zona, che proprio quest’anno nella ricorrenza del 70° della Liberazione non viene fatto nulla per rendere un doveroso omaggio spirituale e morale , e perchè no politico, ai  giovani caduti di Ghiarda. Purtroppo  non è stato predisposto da chi di dovere (Comune, Anpi?) una iniziativa adeguata e tempestiva, legata alla data tradizionale, anche  per rispetto delle famiglie, dei parenti ,dei compagni ed amici di quei “ martiri per la libertà”, il cui sacrificio a concorso a liberarci dal giogo nazi-fascista, come si legge sulla stele del Cippo marmoreo. Negli ultimi quarant’anni, grazie all’attenzione e alla sensibilità dei partiti locali del c.d arco costituzionale (PC,DC,PSI,PSDI,PLI, PRI), e a cura del Quartiere e poi della Circoscrizioni ,fino a quando tali organismi esistevano,  si era stabilita una fruttuosa collaborazione per fare al meglio questa celebrazione, che consisteva nella Benedizione iniziale del Parroco unita ad una Preghiera di Prece, un “discorso “ sul significato e sul valore della Resistenza alla luce dei principi della nostra Costituzione Repubblicana, che di volta in volta veniva affidato, a turno, ad un rappresentante delle forze politiche rappresentate nel territorio o presenti in consiglio comunale.Di recente si era aggiunta anche una attiva collaborazione degli insegnanti delle vicine Scuole Elementari, con gli scolari che facevano una bella animazione con la lettura di testi. Nulla dunque! Questo è il risultato di nuovi partiti politici, che non hanno più nessun reale ancoraggio con il “vissuto “ del territorio (si muovono solo per le campagne elettorali), con le modeste -per non dire altro- soluzioni burocratiche che il Comune di Reggio- Assessore Montanari  ha valuto dare alla partecipazione dei cittadini alla vita della comunità, conseguente alla cancellazione per legge delle circoscrizioni nei comuni sopra i centomila abitanti. Si è creato un ufficio burocratico ,ove vengono segnalate le buche o poco altro,  invece di un organismo volontario, espressione di base  delle famiglie del territorrio, come è stato fatto in altre realtà locali (consulte non vietate dalla legge, purchè gratuite per i componenti scelti in una assemblea popolare). Che tristezza in questa “ nuova “ Reggio super democratica : mala tempora currunt!

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