La casalinga di Voghera

casalinga Non sono esperta di nulla, non vanto titoli accademici, né incarichi politici, per cui non dovrei esprimere giudizi, se non sulla qualità delle torte uscite dal mio forno ,o dei sughi con i quali condisco la pasta a mio marito. Tutti oggi discutono della Grecia, anche i comuni cittadini, perciò mi sento autorizzata a fare qualche riflessione pure io. Si parla del trionfo della democrazia in Grecia, esercitata attraverso il referendum, ma voglio porre questa semplice domanda: può esistere davvero la democrazia, in un Paese (nel senso dei diritti), se ai cittadini viene a mancare il pane, il lavoro e nessuno paga le tasse allo Stato? Poi ancora si dice: le politiche della Troika sono fallite perché è aumentata la disoccupazione , sono diminuiti i consumi,il pil, sono stati abbassati stipendi e pensioni e via discorrendo. Mi pare non si voglia tenere conto dello stravolgimento dell’economia globale , che ha portato alla produzione di merci a basso costo Paesi come la Cina, il Vietnam, la Corea, l’India. Per noi europei tutto ciò non è stato un bene, in quanto le grandi aziende hanno delocalizzato le loro produzioni, facendo perdere posti di lavoro, ma se vogliamo restare nel sistema capitalistico, di questi problemi dobbiamo tenerne conto, in attesa di fare nuove scoperte tecnologiche, attraverso la ricerca e la competenza di giovani generazioni che si formino in scuole meritocratiche, che ci tengano a galla, gestendo nel contempo una decrescita, speriamo, felice, valorizzando l’ agricoltura e il turismo. Ecco perché credo che la recessione della Grecia non sia solo colpa delle politiche della Troika, ma anche dell’incapacità dei governi e dei cittadini a capire e a gestire il cambiamento .Qualcuno obietta che anche le banche sono  colpevoli dell’affondamento degli Stati. Sicuramente non vi sono stati comportamenti virtuosi, a volte delinquenziali: il denaro non è stato prestato con equità e lungimiranza e certi strumenti finanziari usati con troppa spregiudicatezza, su questo punto le istituzioni preposte ai controlli devono fare di più, molto, ma molto di più, però, se non vogliamo tornare al baratto, non possiamo prescindere dalle banche .Ecco, ho detto la mia, avendo la presunzione di non sfigurare così tanto al cospetto di politiche bellocce e non preparatissime, che “sdottoreggiano” in televisione. Del resto i bilanci familiari e quelli degli Stati si assomigliano, devi spendere i soldi che hai, se fai debiti devi restituirli, altrimenti nessuno ti fa più credito, eccetto gli strozzini e poi fallisci. Così succede, che piaccia o no, non serve Krugman , basta la casalinga di Voghera.

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