È inutile girarci attorno, sei importante se hai dei segreti, perché così la gente, sapendo di non sapere, sopravvaluta chi sa. Se pensate ai cosiddetti grandi statisti italiani del dopoguerra, vi accorgerete che erano pieni di scheletri nell’armadio e che il leitmotiv era “non aprite quella porta”. Allora cosa ci potevamo aspettare da Renzi, se non qualche “bella” secretazione? Ora siamo serviti. In questo caso non si coprono segreti di assassini di Stato, ma di ladri di Roma. Si sa che ogni tempo ha i suoi reati e se al tempo della Magliana si moriva sparati, ora si defunge di ricevute. Amiche di Renzi (per ora), nemiche di Marino che sa prendere appunti, ma non copiare. I 101 nomi secretati appunto, nelle indagini di mafia Capitale. E già nel numero cominciano le rogne: 101 sono tanta gente, ma sono anche quelli della carica dei cartoni animati, là cani simpatici, qui bastardi rognosi, quindi coprirli rende la coperta pulciosa e mefitica. Ma il nostro non se ne cale. In quel corpo un po’ tozzo alberga un ballerino, ma vero, un tànghero forse, ma non tanghèro, un Nureyev o meglio un Gene Kelly, quello di Singin in the Rain, che in questo caso più che nella pioggia, balla nella palta. Ma non c’è niente da fare, lui è statista non statico, uno statista movimentista, uno che si è fatto sui Bignami e che per questo parla di tutto e non dice niente. Nemmeno quei maledetti 101 nomi, che però lo aiutano a tenersi il PD, mentre costruisce l’UPR. Perché la caga di apparire o di essere amici di uno o più di quei 101, inchioda tutti e in gergo tecnico si direbbe, li ricatta. Allora opposizione “adelante ma con juicio” come recitava il governatore spagnolo di Manzoni, durante la sommossa per il pane. Qui per la verità siamo al companatico, se non al caviale, ma proprio per questo, mollare la cadrega è ancor più doloroso. Come finirà? Come al solito, nel dimenticatoio e nell’affannosa ricerca di “chi era costui?” (oggi va Manzoni). E quell’era si riferirà non già ad un licenziamento, ma ad un desparecimiento per maturata (in questo caso meglio marcita) pensione. Che poi riaverla, ridurla o almeno scorciarla, sarà un’altra Iliade (o Odissea, fate voi), viste le voglie dei legislatori e i tempi dei magistrati. Hic et nunc (ovvero improrgabilmente) sarebbe il necessario disvelamento, ma il premier fiorettino (non è un refuso: fiorettino è un salame con lardelli grossi e saporiti) preferisce ad kalendas graecas ovvero circa mai, chè inguacchiati, ne siamo certi ci sono anche tanti amici di amici suoi, passati presenti e futuri. Nel frattempo, Morfeo Orfini, sognatore con il culo a ventosa, resta in mezzo al guado e, vista la statura, morale intendo, basterà una pioggerella marzolina per sommergerlo. Ora, dalla carica, siamo passati alla discarica. Pensavo ai 101. ma a Roma di scaricare e di discariche sono pratici. Temo (?) per Matteuccio che presto si impraticherà anche di sberle. Non quelle finte del circo, quelle vere da elezione.
P.S.: UPR = Unico Partito Renzi (che poi sia un raggruppamento politico o un participio passato, lo si saprà a breve)
Devi accedere per postare un commento.