E due: dopo il Piemonte, il Molise, i grillini hanno sconfitto il centrosinistra e favorito il centrodestra. Il loro credo corre sul web ed è esploso nelle urne, con risultati superiori ai sondaggi. Il fenomeno grillino è per ora sottovalutato, ma resta dirompente. In Molise, sotto le macerie è rimasta una sinistra che ha candidato un ex di Forza Italia, sai che rinnovamento, al vecchiume ideologico si è sommato il trasformismo. Pure Di Pietro è finito sotto i calcinacci, con un modesto 8%, nella sua regione, del resto è difficile spacciare il nuovo e praticare il nepotismo, facendo eleggere il figlio, il tonno Cristiano, nel Consiglio Regionale, la paga è ottima e le competenze richieste nulle. Non è difficile prevedere che i grillini saranno la sorpresa delle prossime elezioni, del resto interpretano meglio di tutti la voglia di nuovo ed i sentimenti di rifiuto della globalizzazione finanziaria, sono portatori di idee forti, come quella che il modello economico-finanziario attuale non regge e va sostituito con un “capitalismo green” che comporta un alto tasso di etica, nei comportamenti di tutti, nella politica, nella finanza, nell’economia, nel quotidiano. Etica che applicano a se stessi rinunciando ad arricchirsi con la politica, anche se così fan tutti. Certo non possono candidarsi a governare il Paese, ma rischiano di diventare esplosivi, per una classe dirigente che si è trasformata in Casta e rifiuta anche solo di cambiare le facce. Nel nome dell’alternativa a Berlusconi, D’Alema chiama Casini, che chiama Pisanu, che invoca Scajola, che apre a Fini ed allora, meglio i grillini.