Per carità, nessuno vuole essere razzista, ma non si può per timore di sembrarlo, non notare che la prima ministra di colore della Repubblica italiana, gode di largo sostegno per la sua pelle, più che per l’ operato, che è alquanto modesto.
Alla sua popolarità hanno sicuramente contribuito le becere offese di piccoli esponenti leghisti, piccoli soprattutto di cervello, che l’hanno trasformata in una eroina, del resto da noi gli eroi vanno sempre forte, soprattutto a sinistra dove l’integrazione è un dogma molto predicato, anche se non ugualmente promosso.
La riprova sta nel fatto che la notizia che la sorella della ministra abbia strattonato bruscamente una vicina per una lite condominiale pare urlando ”ho le spalle coperte, mia sorella è in Parlamento”, è trapelata con molta circospezione.
Ora, se sui figli non devono ricadere le colpe dei padri, figuriamoci quelle dei fratelli, resta il fatto che se fosse accaduta una cosa simile alla Carfagna, che l’aveva preceduta alla guida di quel dicastero, avremmo avuto titoli in prima pagina.
Così vanno le cose in Italia, il Paese del doppiopesismo.
Resta tuttavia da dire che la ministra parla un po’ a vanvera, come peraltro diversi suoi colleghi, quando propone di dare la cittadinanza a tutti i nati in Italia.
Lla questione è complessa e richiederebbe un serio dibattito e forse, data la sua importanza, un referendum consultivo dei cittadini, si tratta di questioni che cambiano la struttura della società, è come se il battesimo fosse obbligatorio.
Restano domande sospese: cosa fare dei genitori clandestini, come regolarsi con il periodo di permanenza, con la conoscenza della lingua e delle leggi?
Non si è certo razzisti se si ricordano queste cose, come il fatto che la percentuale di reati tra gli immigrati è più alta e che in molte comunità, la donna non ha alcun diritto.
Si dirà che gli italiani si distinguono per i femminicidi, ma questo non cambia il dato che molte donne immigrate non possono uscire da sole, scegliere come vestirsi e con chi sposarsi.
L’integrazione è un problema serio e con serietà va affrontato.
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