A sentire gli inglesi che lo detestano, perché è democristiano, prototipo sconosciuto sull’isola e perché appartiene agli amici della Merkel, Juncker è già ubriaco di primo mattino, visto che si scolerebbe cognac al posto del caffè. Vero, falso, non si sa. A sentire altre fonti, farebbe il pieno dopo cena e quindi sarebbero sconsigliate le riunioni notturne. Ora, non è che gli inglesi siano propriamente un popolo di astemi, probabilmente gli brucia che il premier italiano, alleandosi con la premier tedesca, li abbia messi ai margini, magari soffiandogli pure il posto di ministro degli Esteri europei per la pallida Mogherini, alla quale un cognac darebbe un po’ di colore. Detto che Juncker non andrebbe messo perché rappresenta un paradiso fiscale,il Lussemburgo, dove trovano rifugio moltissime aziende italiane, gli inglesi, con la loro filosofia del piede in Europa e il cuore in America, hanno francamente rotto. Del resto ognuno ha i suoi vizi: c’è chi beve, chi scopa compulsivamente e chi copia le tesi. Il problema è che anche l’Unione, come i suoi Stati membri , è vecchia e sclerotica. Chissà che un megalomane come Renzi e un “alcolizzato” come Juncker non le diano una mossa.