Da quando Mattarella ha fatto il “gran rifiuto” (non volere Savona all’Economia) si sono scatenati contro di lui in tantissimi, non solo in maniera critica, ma anche pesante nei toni quando non volgari. Condividere o meno il suo pensiero è legittimo, molti costituzionalisti non vedono nel suo operato niente di abnorme (fuori dalla norma) eppure i toni sono stati grevi. Molti lo definiscono asservito alla Merkel o a Macron, io non credo e non credo che non abbia ricevuto messaggi dall’Europa. In tanti, soprattutto i “letterati” di economia sanno con chi ha parlato, ma con la solita italiana prudenza preferiscono non dire per non essere bacchettati nel futuro. Io non temo e dico, Draghi. Il Presidente della Banca Europea, dopo aver lanciato il QE per non fare scoppiare gli stati PIIGS e quindi l’euro, ha convinto i ricchi a dare una mano ai poveri facendo acquisto di titoli non in maniera proporzionale, ma mirata. Questo sempre nell’ottica di una difesa dalla speculazione finanziaria internazionale che farebbe una montagna di soldi dal crollo della moneta unica. In questa operazione aveva alleata la Cina e nemici,oltre ai raiders, gli USA. Aveva incassato un colpo basso con la Brexit, che non voleva nessuno a parole, ma serviva soprattutto alla May per vincere le elezioni e avvicinarsi a Trump. Ora, dopo le elezioni italiane, il possibile governo che si prospettava all’orizzonte non era privo di insidie, anche perchè uno dei vincitori (M5S) vedeva possibile governare imponendo leggi che lo avrebbero radicato definitivamente nel paese. Abbacinato da questa idea non ha fatto bene i compiti fidandosi ciecamente dell’altro vincitore (Lega) che però aveva due opzioni: governare subito spartendosi il potere con chi pesca nello stesso serbatoio di voti (gli scontenti) oppure fare ammuina per andare alle elezioni con il centrodestra mangiandoselo tutto. Di qui viene Savona, che non se lo filava nessuno e per l’età e per il poco credito internazionale (nessuno l’ha mai chiamato in una grande istituzione estera, ma ha sempre prestato l’altisonante nome a ditte di non specchiatissima virtù-Impregilo e Mazzacurati). Una scartina in questo scenario l’aveva pescata: Bannon, che conosceva la sua voglia antieuro e la disistima reciproca con Draghi appunto e oplà Savona viene indicato all’Economia, ovvero come sputare in faccia al Presidente della BCE dopo tutti gli acquisti mirati in nostro favore. Uno sputtanamento planetario che non poteva accettare, non avrebbe trovato posto neanche come usciere in banca, se dopo tanti investimenti e tante pressioni su riottosi ministri delle finanze, fosse risultato quello che seppelliva l’euro. Non era accettabile, ma allora come mai Di Maio, Salvini e tutti i corifei che oggi sputano su Mattarella non se ne sono accorti? Mi pare una domanda retorica. Tutti fanno solo interessi di bottega, dichiarando poi che agiscono per il bene dell’Italia. Nessuno vuole tra i piedi (dal 2019) qualcuno che non ha la faccia di Berlusconi o di Renzi e che potrebbe convincere che soluzioni ai nostri problemi ce ne sono, senza avventurismi che ci porterebbero a perdere gli ultimi pezzi buoni dell’industria di stato (ENEL ed ENI). Di qui lo sgambetto dei politici. I vecchi, quelli per cui scrivono i “letterati” tirando le orecchie, e non garbatamente, a Mattarella, non lo vogliono perchè con Salvini e Di Maio possono trattare (col primo hanno già trattato in passato) ma con Marione meno e sentono avvicinarsi l’addio al potere. In questo ampio scenario non dimentichiamo Trump che l’ha detto a chiare lettere, l’euro è per lui una fregatura unica: se tutti gli scambi passassero in dollari lui potrebbe fare il bello e il cattivo tempo, potrebbe emettere bond a volontà, perché gli altri sarebbero irrilevanti o per quantità o per valuta. Questa è, a parer mio, la storia vera, e chi non ne parla in questi termini e continua a bacchettare Mattarella, sempre a parer mio o è sciocco o, peggio, in mala fede.