Homo, homini Lupi. Il ministro renziano di Ncd si trova ad essere non l’agnello, ma il lupo sacrificale dell’ennesimo caso di corruzione italiana, se lo meriterà lo deciderà la giustizia, visto che in politica nessuno ha l’autorità morale per farlo. Renzi stesso ha usufruito dell’assunzione nell’azienda del padre, per avere i contributi previdenziali a carico della collettività, tutto legittimo, come del resto lo sarebbe una raccomandazione di papà Lupi, se ci fosse stata. Del resto L’Italia è piena di” figli di” in posizioni importanti, basta guardare la Rai e i giornali, tutti bravi, è probabile, tutti assunti per concorso? Impossibile. Tutti tengono famiglia, anche i potenti. Ora però il punto importante è che in questa vicenda in cui emergono fantasmi del passato, come la sinistra ferroviaria di Signorile, i socialisti che credevamo scomparsi, invece sono vivi e governano con Renzi, il punto importante dicevamo, è che nessuno può chiamarsi fuori.
In Emilia è indagata Coopsette che ormai ha più avvisi di garanzia, che appalti e tre esponenti di spicco del Pd, l’ex presidente provinciale di Modena, Patuzzi, l’ex assessore regionale di Parma, Pieri e un consigliere regionale romagnolo, insomma, ogni appalto gestito dal mitico Incalza, ha i suoi “eroi”. Tutti corrotti, no, ma tutti innocenti, con l’eccezione del sopracitato Lupi, che peraltro non risulta indagato? Lo strato di considerazione della cosa pubblica, come bene di nessuno, da saccheggiare impunemente, è troppo grande e spesso, come il concetto che i diritti vadano comprati. La sporcizia è troppo stratificata, perché basti una saponetta alla Renzi. Le lobby dei potentati locali sono troppo forti e troppo intrecciate con l’economia malsana, per venirne fuori non basta un tweet al giorno, per togliere la corruzione di torno e non bastano neppure le leggi, se non si procede celermente alle condanne e al sequestro del maltolto, al licenziamento degli impiegati pubblici infedeli, che sono più di quanti si creda. Ci vuol pazienza , ci vuol costanza, meno superficialità, meno vanità e anche una certa lungimiranza. Manca in Italia una forza liberale seria che proponga norme forti, come la chiusura e la vendita di tutte le Municipalizzate, mangiatoie dei partiti, il taglio drastico di leggi e burocrazia pubblica e meno tasse per tutti, non premi ad alcuni, non incentivi ad personam. Per fare questo non bastano tweet e ragazze carine, che dai talk politici, ci dicono con saccenza che tutto va bene , mentre sgranano gli occhioni e accavallano le gambe.
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