In galera ci vado in porsche

2012_NAIAS_Red_Porsche_991_convertible_(world_premiere) Con quella faccia un po’così, quell’espressione un po’ così, avresti mai detto che il noto giornalista Gibertini di Reggio Emilia era uno dei registi di una operazione che coinvolgeva aziende, personaggi conosciuti e delinquenti romani, napoletani e calabresi? Passi per le società cartiera, un giornalista con la carta è abituato a lavorare, dovrebbe produrre articoli e non fatture, ma tant’è, quello che lo renderà leggendario, più che i reati, da accertare, sono le sue conversazioni con un imprenditore alimentare “ Non bisogna aver paura di rubare, perché i soldi in Italia si fanno solo in maniera disonesta” E pure la risposta dell’interlocutore è da manuale: ”Ma come fai a tentare di fregare le banche? Fai come me che frego lo Stato, è più facile”.

Frasi tragicamente vere, anche se eticamente hard. Può non piacere, ma suvvia, Poke Balle (dalla trasmissione televisiva che conduceva), così gira l’Italia, rubano i ladri e fin qui siamo nelle regole del gioco, ma rubano pure le guardie, i giudici, i controllori, insomma, come dice Gibertini, l’onestà non paga. La morale è così rovesciata, che quando il nostro incontra tal Sarcone, esponente della ‘ndrangheta, non si preoccupa d’altro che il “mafioso” sia intercettato, il resto va tutto bene, in fondo chi ruba ha poca importanza, se è un marchese o un mafioso. Poi in questa amara “favola” ci sono le teste di legno, cioè i prestanome, non prendono nulla e vengono reclutati nel Pd e tra i dipendenti delle cooperative in pensione.

Questo è un mistero che andrebbe risolto: volontariato? Lavoro nero? Integrazione alla pensione? Poi perché esponenti del Pd, forse perché erano tanti piccoli Greganti, usi obbedir tacendo? Misteri come il coinvolgimento di esponenti e dipendenti della Cna, come quel funzionario che segnalava i clienti, veniva retribuito a provvigione? Insomma, telefoni chiusi, non intercettabili, ambienti chiusi, non permeabili. Questa almeno era l’idea, come è finita si è visto. Ora siccome i protagonisti amano la vita brillante, si può ricordare il romanzo di Pierfrancesco Grasselli, forse non andranno all’inferno in porsche, ma in galera sì.

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