Ho visto un pezzo di Ballarò. I politici che si presentano alle elezioni farebbero fallire pure un’azienda petrolifera in un mercato protezionistico. Non hanno capito un’acca del loro “mercato”, gli elettori, e regalano voti a Grillo che è un piacere.
Nel teatrino di Ballarò c’erano Renzi, Tabacci, esponenti della destra e la solita ammucchiata di giornalisti e facce che ormai uno cambia canale solo a vederle, non serve neanche l’audio. A partire da Lucia Annunziata, con quell’espressione corrucciata che ti viene da chiederle “ma che cavolo volevi di diverso dalla vita?”, una che pensare di averla come capufficio o ti butti dalla finestra o ci butti prima lei.
Questi non hanno capito in primis che la gente non li sopporta e più si fanno vedere, peggio se insieme, più perdono voti. L’idea di Grillo di non mandare i suoi in televisione è la vera rivoluzione. Evitare di stare sulle balle, in primis. Andare in certi salotti ormai equivale a sputtanarsi, ne esci male di default, si vede che dai del “tu” a tutti, come Renzi con l’Annunziata e fai parte di quel “giro” a cui ormai gli italiani sparerebbero a vista.
Poi il capolavoro: siamo nell’epoca di internet e nonostante questa stessa gente osanni Obama e le sue campagne elettorali “moderne” non ha capito niente della comunicazione. A Grillo, che già controlla la rete meglio di loro, hanno concesso uno spezzone da un minuto. Perfetto, quello che gli serve per uscirne efficace e solido. Una regola del web marketing è che i video online devono essere possibilmente sotto un minuto, sennò la gente non li guarda o perde l’attenzione.
E a Ballarò danno a Grillo un perfetto formato web, in linea con l’esigenze del pubblico, nonostante il pubblico ammaestrato in studio sia istruito a non applaudire a seguito del filmato, mentre ai politici lasciano sfondarci i testicoli a briglie sciolte. Farebbero fallire comodamente un’azienda, ma ci proveranno con la decima potenza mondiale.
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