Narrano che durante la visita di Renzi in Arabia Saudita, nella folta delegazione italiana, sia scoppiata una rissa quando i Sauditi hanno presentato tra i regali alcuni orologi Rolex. Tutti lo volevano, fino a che, dicono, sia intervenuta la scorta di Renzi a sequestrare gli orologi. A causa del basso prezzo del petrolio, i Sauditi non hanno potuto dare Rolex a tutti, il che avrebbe evitato la bagarre, anche se i nostri governanti e funzionari non dovrebbero ricevere regali di valore superiore a centocinquanta euro. Ma una certa cafonaggine contraddistingue il nostro cotè politico -amministrativo e, abituati a rubare, gli fa un baffo la figura da cammellieri, ammesso che i cammellieri portino Rolex e non Vacheron, un tempo proprietà dello sceicco Yamani, negli anni ’70 signore del petrolio. Del resto, a leggere il Fatto, giornale gufesco, Renzi avrebbe ben tre Rolex, più un Audemars, tutta roba tra i 10 e i 15000 euro. Arrivato al potere, ha rottamato gli orologini di plastica che facevano tanto “tendenza” alla Leopolda. Pare che uno lo abbia ricevuto dagli amici, speriamo non siano gli stessi che lo hanno regalato al figlio di Lupi e che hanno costretto il padre alle dimissioni. Però gli amici di Renzi non si conoscono, come non si conoscono i suoi scontrini di quando era sindaco, come non si conoscono i nomi dei suoi finanziatori. Privacy? Furbizia? Potere? Certo il Rolex si adatta ad una certa arroganza del potere, anch’io, quando lo indosso, mi sento più macho, più è grosso il bracciale. Mi piacciono, è vero, i cronografi anni ’40, ma non li nota nessuno, anzi, senza dirlo, pensano che vai ancora in giro con l’orologio del nonno. I Sauditi, non avendo avuto nonni con l’orologio, pur senza conoscere il latino, hanno capito tutto. Homo, homini Rolex
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