Il governo dei burocrati

Volendo usare un facile gioco di parole, si potrebbe dire che il suo addio è stato malinconico. Si tratta ovviamente delle dimissioni del sottosegretario Carlo Malinconico, in seguito ad una storiaccia di ferie pagategli a sua insaputa. Cose che capitano, chi non si è mai sentito dire, alla cassa del bar: guardi che il suo caffé è già stato pagato. Certo non sono conti da ventimila euro e inoltre vi viene pure detto il nome del benefattore. Però nel mondo del potere, forse le cose sono più discrete. Perché potere l’ex sottosegretario ne aveva, come tutti gli alti burocrati che popolano il governo Monti e in un Paese come l’Italia, tutti tentano di ingraziarseli. Ora la burocrazia che doveva far funzionare l’Italia e che ha quanto meno assistito al suo sfascio, è ascesa al governo, sostituendo i politici che li hanno nominati, protetto le loro carriere e i loro lauti stipendi, sovente doppi, tripli e quadrupli. A fiuto viene da pensare che dopo l’addio di Malinconico, ne arriveranno altri. Non tanto perché, come il ministro della Funzione Pubblica, hanno acquistato case con sconti dell’80%, ma perché percepiscono due stipendi dallo Stato, mentre tagliano salari e pensioni o, come Catricalà, liberalizzano, percependo da sette anni lo stipendio da magistrato, pur essendo in aspettativa e ricoprendo altri incarichi pure remunerati. Che dire poi del fatto che ambasciatori, generali e prefetti sono stati messi a governare i loro ministeri, certo non taglieranno i privilegi delle loro caste, non aboliranno la simpatica abitudine di promuovere i colonnelli al grado di generale, una settimana prima della pensione. Il governo Monti è un governo di dipendenti pubblici, mentre tecnici che vivono della loro professione ve ne sono pochi e tra loro non vanno contati i professori universitari, vista la penosa condizione dell’università. Saranno pure brave persone, ma sono per lo più strettamente connessi con la cattiva politica e il potere mediocre che ha portato l’Italia sul barato. Altro che decreto salva Italia! Dio salvi il nostro Paese!

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