Il drago e i draghetti

Downgrading a raffica, rivolte di piazza, parlamenti che votano un giorno contro e il giorno dopo a favore dell’allargamento del fondo salva Stati o al rendiconto generale dello Stato, insomma la confusione regna sovrana.

Nel mezzo, Jean-Claude Trichet, che continua ad esternare come un fiume in piena.In settimana ci ha informato, che il problema del debito sovrano si è spostato dalle economie più piccole a quelle dei maggiori paesi europei; ce ne eravamo accorti anche noi.

Continua dicendo che la situazione si è aggravata a causa del prosciugamento del sistema bancario e via così, fino ad arrivare a dire che il sistema bancario europeo ha bisogno di essere ricapitalizzato.

Se in USA hanno incominciato nel 2008 a dare soldi alle banche con il QE (Quantitative Easing), il motivo è che le banche sono la cinghia di trasmissione dell’economia, “Cash is King” non è un motto, è la base della finanza.

Invece, in Europa gli diamo un colpo con Basilea 3 e chiudiamo la partita con gli aumenti di capitale obbligatori che nessuno, di questi tempi, sottoscriverà.

In America stanno uscendo dai casini dando i soldi alle banche; non si potrebbe fare come loro?

Altra cosa che non capiamo, la politica dei tassi: quando è scoppiata la crisi, nel 2008, ci siamo fatti trovare con i tassi al 5%.

Anche quest’anno, in Europa, siamo riusciti comunque a fare un aumento, piccolino se volete, ma comunque indicativo per capire come ragionano; il dato è che i nostri tassi sono al 1,5% e quelli USA a zero.

Se non comprendiamo il vertice, ancora più confuse ci risultano le rivendicazioni degli indignati che vanno in piazza a protestare.I “draghi ribelli”sono riusciti a rubare la scena a Mario Draghi, prossimo Presidente della BCE, che entrerà in carica il 1° di novembre.Cosa chiedono? Di non farci dettare la linea economica dalla BCE, chiedono più Stato e meno banche.

Secondo noi, visto che concordiamo tutti sul fatto che stiamo finendo nel fosso, la BCE ha fatto benissimo a dirci cosa fare, visto che il governo, ma anche l’opposizione, facevano orecchie da mercante.Il fallimento della Grecia è dovuto al fatto che hanno assunto nel pubblico una fetta enorme del paese; se avessero l’economia industriale degli Stati Uniti, ci potrebbe stare, ma hanno solo abbondanza di pascoli e pecore.Non che in Italia siamo messi meglio: abbiamo metà paese a carico dallo Stato. Non abbiamo materie prime, non c’è una politica industriale, né agricola, tutti allegramente nel pubblico.

Volete tenervi questo pubblico? Parliamo delle scuole: insegnano di tutto meno quello che serve, come l’uso dei soldi. Passerete tutta la vita ad avere a che fare con il tasso fisso od il variabile del mutuo, i Bot o i Cct, la polizza o il conto corrente, ma vi affiderete sempre alla parola del primo dipendente di banca che incontrerete, “Sa, io di finanza capisco poco, perché mi piace di più il calcio”, direte loro. Per un mutuo da 150000 euro vi fidate del dipendente della vostra banca che incontrate quel giorno lì, mentre se acquistate un’auto da 12000 euro fate, il giro di almeno 5 o 6 concessionarie.

Più Welfare? Va bene, ma servono soldi.Parliamo quindi di tasse : negli USA sono al 20%, tutti scaricano tutto, così non c’è evasione (se ne beccano uno lo mettono al fresco e buttano la chiave).Da noi la tassazione sia per i dipendenti, che per gli autonomi è superiore al 50%, senza considerare la benzina tassata al 70%, i bolli sul conto corrente o l’Iva su quello che acquistate.Un solo consigliere regionale ci costa come tre governatori degli Stati Uniti d’America.

Ce l’avete con le banche? E’ vero sono strutture elefantiache e costose dove non si sa se comandano i sindacati o gli amministratori delegati; il punto è che se smettono di dare i soldi, si ferma l’economia e va tutto in malora.Le banche poi, sono società dove si vendono prodotti: la prima regola quando si vende, è piazzare quello che il cliente vuole, punto. Se voi volete mangiare una mela e il fruttivendolo tenta di vendervi una pera, uscite comunque dal negozio con la mela.Se le obbligazioni greche rendono il 9% e quelle tedesche il 2%, ci sarà pure un motivo, provate ad informarvi, almeno. Non è sempre la finanza il male, a volte è la nostra avidità.

Il paese ha vissuto fino ad oggi su di un assunto: nel sud si faceva carriera nel pubblico, mentre al nord si andava a lavorare nel privato.Ora lo schema è saltato, ma non si possono fare le riforme perché non si può buttare in mezzo alla strada gente che ha sempre vissuto del pubblico,tenere aperte aziende private che vivevano di sovvenzioni ora finite, o abbassare tasse che servono ai più garantiti per vivere.Chi è dentro il sistema resiste, chi è fuori protesta; chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto.

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