Il dopo Napolitano

napolitano-dimissioni-presidente-della-repubblica Giorgio Napolitano, come era previsto, ha firmato le sue dimissioni, ha lasciato però  il Paese in un ingorgo istituzionale senza precedenti. Subito dopo è per norma costituzionale diventato Senatore di diritto (a vita). Ogni capo dello Stato italiano , al di là delle singole peculiarità personali, ha generalmente interpretato il suo ruolo  in modo molto dignitoso, talvolta eccellente, come supremo custode, interprete e propulsore dell’unità e della crescita complessiva della  nazione, ovviamente nel contesto dei processi unitari dell’Europa e di relazioni internazionali tese alla convivenza pacifica e alla collaborazione fra i popoli.

E’ vero però che i poteri del Presidente della Repubblica funzionano a fisarmonica: molto ristretti, al limite di mera rappresentanza e funzione notarile, quando il sistema politico dei partiti funziona; molto più allargati quando, come nel caso della presidenza Napolitano, almeno dal 2011 in poi, il sistema dei partiti si è andato progressivamente sfaldando. E con un parlamento a rischio di svuotamento dei suoi poteri, per una centralità assunta via via sempre di più dalla presidenza del consiglio dei ministri .In tali condizioni il potere di supplenza del Presidente, come già accadde a Einaudi dopo il 1953 e a Cossiga dopo il 1989, si impone quasi per necessità.

A Napolitano, tuttavia, diversi commentatori ed analisti politici, vengono addebitati quattro strappi, il più grave dei quali fu l’aver subito le pressioni internazionali per far fuori il governo Berlusconi nel Novembre del 2011, finito con l’insediamento del governo del prof Monti elevato, motu proprio presidenziale,  al laticlavio senatoriale a vita. Un riconoscimento meritato come economista, ma messo a dura prova quando ha voluto fare il leader di un nuova forza politica, Scelta Civica.Se non avesse assunto quel ruolo di capo-partito, ma avesse badato a fare il premier, oggi sarebbe fra le famose “riserve “ di grandi servitori dello Stato a cui affidare la suprema magistratura della Repubblica.

Poi, dopo le elezioni del 2013 che, nonostante il “porcellum”, non espressero una maggioranza politica, Napolitano operò il successivo insediamento di altri due governi senza legittimazione democratica, quello di Enrico Letta prima e l’attuale di Matteo Renzi.

Più volte è stato sottolineato  , che, dopo la sentenza della Corte costituzionale sul “porcellum”, si doveva andare a votare per ridare la voce al popolo sovrano e dar vita a un Parlamento e a un’Assemblea Costituente legittimati a governare e a riformare le nostre istituzioni.Si sarebbe andati con la legge proporzionale,che usciva dai “tagli “ della Consulta, consegnando agli elettori, con il sistema proporzionale risultante ,il vero spazio che gli spetta.Avere parlamentari scelti dai cittadini e non dai capi-partito. Come  nei fatti sarà ancora se la nuova legge elettorale ( Italicum 2 ), adesso nel controverso esame al Senato, passerà come Renzi vuole a tutti costi. Essa però è un “ vulnus “ del criterio della rappresentanza democratica :  i deputati per oltre il 60 % saranno nominati dai partiti, la possibilità di avere nei capilista fino a dieci pluricandidature, porterà al mercato delle vacche e lascierà di fatto solo al partito di maggioranza ( in questo caso al PD) l’elezione dei restanti deputati con la preferenza. Non credo sia un passo avanti rispetto al passato !

Si è preferito, invece, rabberciare un’ibrida maggioranza che, di fatto, si è trasformata in un governo monocolore del PD e, adesso, ci troviamo in presenza, per la prima volta nella storia repubblicana, di un Parlamento chiamato ad eleggere il Presidente della Repubblica, con i tre partiti più rappresentativi, guidati da tre leader esterni al Parlamento stesso: Matteo Renzi, premier e segretario del PD, Silvio Berlusconi, presidente di FI, decaduto dal suo ruolo di senatore e Beppe Grillo, capo effettivo del M5S.

Le domande che ogni persona di buon senso dovrebbe porsi sono le seguenti:

a)può un Parlamento di “nominati”, eletti con una legge dichiarata incostituzionale, eleggere legittimamente il Capo dello Stato? b)gli atti che saranno conseguenti a questa elezione e che dovranno essere assunti da quello stesso Parlamento e da questo governo che tipo di legittimità potranno assumere ? Berlusconi che grida alla dittatura della sinistra e profetizza il suo rientro in campo con l’illusione di rifare Forza Italia, è chiaro a tutti che fa il gioco di Renzi ? Nonostante tutti i giorni gridi… al lupo, al lupo,…  vuole a tutti costi tenere insieme il famigerato Patto del Nazzareno, di cui sappiamo a chi vanno i benefici.

Tra poche settimane sapremo, se e per quanto tempo questa tragicommedia degli equivoci potrà continuare.

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