Il Cardinale, il Vangelo secondo Matteo, che non è Salvini

 Anche il cardinal Ravasi, uomo di gran cultura e ministro della Chiesa, non ha resistito alla moda imperante del tweet, del resto se Trump governa la prima potenza mondiale a suon di tweet, tutti possono dire la loro così. Poco conta che quei brevi messaggi non spieghino nulla e tantomeno diano soluzioni, affermano un’idea, come se fosse un dogma. Il cardinale ha twittato parafrasando dal Vangelo secondo Matteo  “ero straniero e non mi avete accolto” In merito alla vicenda della nave Aquarius, anche chi come me non gode di spiccata intelligenza, ha colto il sottile gioco di citazioni riguardanti Matteo Salvini, altro appassionato di governo twittarolo e pure di FB. Però se Salvini è un politico spregiudicato, che pensa di costruire la sua fortuna sul dramma dei profughi, forse dovremmo chiederci perché ha un certo successo. Dovremmo chiederci perché un Paese che si commuoveva per il dramma dei profughi albanesi, quando il governo del cattolico adulto Romano Prodi chiuse i porti, e poi per tutti gli altri, oggi trovi giusto, in larga parte, la linea del respingimento e non dia più peso ai morti in mare, che aumentano. Forse perché i suoi oppositori avvolgono la loro pietà, in uno spesso strato di ipocrisia e chi semina ipocrisia raccoglie Salvini. Non abbiamo avuto tweet del cardinale, quando Minniti veniva applaudito per aver ridotto gli sbarchi grazie ad un accordo con le tribù libiche, che li trattengono in condizioni che dovrebbero far inorridire, in campi dove regnano la violenza, la fame, gli stupri, la spogliazione di ogni bene e dignità e il traffico di esseri umani, poi una volta spremuti, li buttano su gommoni, neppure gli scafi di un tempo, che si sa non potrebbero arrivare da nessuna parte se non vengono immediatamente soccorsi. In fondo in modo più aggressivo Salvini è l’erede di questa politica ed è al governo da pochi giorni, non si può gettargli addosso la croce di tutto. Né li abbiamo avuti quando gli spagnoli sparavano a coloro che cercavano di superare il muro dal Marocco o i francesi lasciavano morire al gelo una donna incinta che cercava di varcare il confine tra Italia e Francia. Certo Ravasi non può dire nulla di diverso, ma dovrebbe dirlo sempre e per tutti, dovrebbe sparare decine di tweet per i cristiani che vengono uccisi in ogni parte del mondo, dalla Nigeria all’Indonesia, per quelli massacrati dall’Isis, in Iraq e Siria, per i copti perseguitati in Egitto, per quelli che non possono avere luoghi di culto nei paesi arabi, anche loro sono figli di Dio, anzi dello stesso Dio di Ravasi, anche loro avrebbero diritto a bussare e a vedersi aprire la porta. Certo dobbiamo accogliere lo straniero, come samaritani al pozzo, ma senza dimenticare chi straniero non è e non ha accesso al pozzo. Avremmo gradito avere più tweet, di fronte al dramma di una Chiesa che ha coperto per anni la pedofilia, fino ad avere le dimissioni di una intera conferenza episcopale, quella cilena, mi rendo conto di aver divagato, ma anche loro sono figli di Dio. “Lasciate che i fanciulli vengano a me”, ma io non ho twitter e penso che la mano sinistra non debba sapere cosa fa la destra, nelle opere di carità. Però se i vescovi e i cardinali italiani vogliono entrare nell’agone politico, debbono farlo senza ipocrisie e amnesie e soprattutto cercando di capire perché è cambiato il sentimento del loro popolo, perché il popolo non è “stupido” come pensano nei salotti e in molte elite. Ha una saggezza istintiva, coglie questa disparità di diritti, sa che molti non possono accedere al pozzo o che per farlo devono pagare, sa che i professionisti del volontariato Onu, dai rifugiati alla Fao, sono lautamente remunerati e pure quelli delle Ong non sono volontari a titolo gratuito. Insomma la loro “bontà” non è del tutto disinteressata, come accade pure per le cooperative anche cattoliche, che con i migranti hanno aggiustato sovente i loro bilanci. Per carità, tutto legittimo, tutti buoni, ma il sospetto che si tratti di una bontà incartata nell’ipocrisia, resta. Come sa che i vescovi frequentano più le mense dei ricchi, che quelle dei poveri, anche se per i ricchi non c’è il regno dei cieli. Se dagli errori di Salvini possiamo difenderci, perdendo la fede nelle sue ricette e non votandolo, per gli errori dei vescovi, non possiamo perdere la Fede e non possiamo non votarli. Possiamo solo destinare l’8 per mille ad altri che non siano la Chiesa Cattolica, in fondo il cardinale sa che per seguire Cristo bisogna essere poveri.

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