Nel paese si sta coagulando una nuova razza di persone che si caratterizza per un pensiero unico: ora tocca a noi. Hanno deciso che si gioca all’asso pigliatutto e che loro hanno tutti gli assi in mano. Tentare di ragionare non serve a molto. Se si parla di pensioni vogliono andarci, ma il sistema contributivo non va bene (pensioni basse) e allora vogliono dei correttivi, se fai notare che i correttivi sono costo, ovvero debito, loro tirano fuori il solito refrain: il debito non esiste e se esiste è abbattibile, così, con uno schiocco di dita, perchè ora comandano loro e le regole nuove non prevedono il pagamento del debito. Se fai notare che se non paghiamo il debito (BTP) di soldi non ce ne presta più nessuno, loro fanno spallucce, perchè per loro il debito è in mano a banche e speculatori e allora per una volta costoro devono perdere e mettersela via. Non intendono ragioni, perchè la nuova filosofia è: soldi, soldi, soldi e basta. Chi non si adegua è un nemico, un ripetitivo, uno legato a vecchie cricche o partiti corrotti. Il dranma di tutto questo è che così la pensa la maggioranza dei votanti e che questa maggioranza cresce ogni giorno. In nome di questo, i nuovi politici, possono dire qualunque cosa. Faccio un esempio: il ponte Morandi. Senza quel tratto autostradale Genova è morta e sepolta. La prima cosa da fare dal primo giorno dopo il crollo era pensare alla ricostruzione in tempi veloci. Sono passati più di 40 giorni e non c’è ancora il decreto e neppure il commissario straordinario. C’è solo la dichiarazione di Toninelli che dice che non è importante in quanto si ricostruirà, l’importante è che sia un’opera fruibile dai cittadini, ma in termini ludici: passeggiare, andare a fare uno spuntino e amenità del genere. Nessuno gli ha detto che è un’autostrada. Ma questo non è il peggio, la cosa terribile è che lo ha detto a Genova e nessun genovese gli ha urlato in faccia quello che meritava. Ormai tutti sono incantati, come le prede dei serpenti, ammaliati e questi signori possono dire quello che vogliono. Perchè se Genova (e l’Italia) muore, agli elettori non interessa: avranno il reddito di cittadinanza, la pensione “aggiustata” e il debito pubblico a zero. Poi con cosa compreranno il petrolio per benzina e gasolio, i telefonini, i computer, e tutte le derrate alimentari di importazione, questo non è dato sapere, perchè la nostra autoctona moneta non la vorrà nessuno, e quindi saremo al baratto e all’incetta delle valute pregiate. Vivremo di turismo? Non credo, perchè bisogna fare infrastrutture e avere personale qualificato che sappia le lingue e soprattutto avremo bisogno di gente che abbia voglia e sappia lavorare. Ma il vento è questo e questi sono i “ragionamenti”, ma chi si sta ammucchiando ascolta la pancia e le proprie voglie e la testa serve solo per il cappello.