I FREEZER

Biografia

I FREEZER nascono nel 1980, nel cuore dell’Emilia. Il loro fondatore Paolo Caselli è da sempre influenzato dal cantautorato italiano e ha riversato nella musica della band i suoi gusti personali, con chiari riferimenti a Guccini e De Gregori. I FREEZER, di cui in origine facevano parte, oltre al loro frontman, Luca Zuccardi Merli (chitarra), Umberto Cantoni (piano), Roberto Iotti (basso), Corrado Iori (sax) e Orazio Mignacca (batteria), dopo un intenso periodo di attività nei primi anni ’80 sono tornati sulle scene con un nuovo album, “Il viaggio”, nel 2016. Il lavoro conferma lo stile della band, che se nella prima parte della loro carriera era più pop e con testi più criptici, col passare degli anni e il raggiungimento di una maturità artistica vira sul blues e il rock con uno stile più ‘americano’ alla maniera di Springsteen e Sting solista, con numerose influenze jazz. I testi, sia nelle ballads che nelle versioni più ritmate, sono molto intimisti e in larga parte autobiografici, lasciando spazio a racconti di vita vissuta e permettendo sempre una facile immedesimazione da parte di chi ascolta. Attualmente la band sta lavorando a nuove canzoni, seguendo strade leggermente diverse dalle precedenti, soprattutto nella scrittura dei testi ma nel rispetto dello stile che ha sempre caratterizzato la loro storia musicale.

Una breve intervista

D:  La vostra Band è nata negli anni 80, cosa ricorda di quel periodo musicale?

R:  Erano anni di grande fermento e la musica italiana era in profonda trasformazione; nuovi artisti si affacciavano alla ribalta e si andava verso un pop più internazionale rispetto alla tradizionale musica leggera. Non a caso sono stati gli anni più difficile per il Festival di Sanremo

D: Lei è anche autore delle canzoni, quanto risulta importante il testo in rapporto alla musica?

R: Io sono un cantautore che ama cantare in una Band .Per me la cosa più difficile all’inizio, era far capire il testo ai musicisti, perché a loro non interessava molto. Oggi le cose sono cambiate, si è creata una bella simbiosi e aiuta, anche il fatto che scrivo le parti musicali.

D: Come potrebbe definire il vostro nuovo disco “Immagini e Suoni”?

R: Si tratta di un lavoro che segue un preciso filo conduttore. I testi parlano di sentimenti nel senso più largo del termine; la speranza che alimenta le nostre vite ,le scelte, anche dolorose, che dobbiamo compiere, la ricerca continua della strada maestra.

D: E lo stile musicale? Vi siete ispirati a qualcuno in particolare?

R: Lo stile dei Freezer è una costante nel tempo (ride) , nel senso che noi siamo alla perenne ricerca di nuove strade e queste ci portanono, spesso, ad esplorare nuovi territori musicali. Nel nuovo disco, rispetto a quello precedente (Il Viaggio ), ci sono influenze del tradizionale rock americano, fatto di ballads e canzoni ritmate, con accenni blues sparsi in giuste dosi. Il finale è affidato ad una canzone totalmente elettronica.

D: Forse un indizio per un lavoro futuro?

R: Non so ma non credo.

D: Vi ispirate a qualche cantante o Band in particolare?

R: Ogni componente della Band ha le sue preferenze in termini di stili musicali e interpreti. Personalmente amo molto Springsteen e De Gregori ma in sintesi posso dire che il nostro stile è chiaramente una fusione di queste nostre simpatie . Resta però il fatto che come autore certamente indirizzo queste scelte.

D: Nella canzone “La speranza”, contenuta nel vostro ultimo disco, lei canta: “ Mi avvicino più a loro/ sulla strada della sera/ tempi nuovi intorno a noi/ e la stanza si colora”, per lei cos’è la speranza?R: Svegliarmi domani e sapere che la vita e la speranza percorrono la stessa strada.

Immagini e suoni – l’album dei Freezer

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