I Cinque stelle sembrano cretini, ma non lo sono

 Se si segue le dichiarazioni del governo, ogni due per tre si trova uno sfondone. Come se questi signori non vivessero sulla luna (come i loro predecessori), ma addirittura in un’altra galassia. Uscite come quelle di Toninelli che vuole per Genova un ponte per farci partite di calcetto (e se il pallone va di sotto chi lo recupera?) o del puffo puffoso (Casalino) che si trasforma in un vampiro quando parla del MEF, sembrano incredibili e lo sono. Non nel senso che questi signori (e non solo i due citati) sono dei cretini? No, stanno facendo lo stress test. Una volta si faceva sui materiali, sui prototipi e in generale sui prodotti da immettere sul mercato, da tempo anche sul sociale. Serve per capire, come per le cose materiali, sino a che punto posso tirare la fune, dove posso arrivare senza provocare una reazione contraria. Attenzione in questo caso reazione contraria vuol dire senza perdere voti. È evidente che se dopo le sparate di Toninelli i genovesi si limitano a sfottò su Facebook e qualche disegnatore satirico lo prende per i fondelli, vuol dire che cazzate di questo livello i votanti le bevono allegramente. Se invece i genovesi andassero in piazza a protestare e i telegiornali li facessero vedere, potete scommetterci che il giorno dopo il decreto speciale sarebbe pubblicato e il nome del commissario straordinario pure. Ma finchè tutto si limita a indignazione verbale in qualche talk show, questi signori possono tranquillamente tirare avanti e d’altra parte se la rifondazione  di un partito progressista si perde queste occasioni per puntare invece su cene di conventicola, è chiaro che lorsignori possono fare quello che vogliono. Perchè l’abitudine al non fare, al delegare è chiara. Gli italiani hanno subito una mutazione genetica: hanno sviluppato il culo a ventosa. Se occupano una poltrona schiodarli è impresa ardua assai, ma anche il divano è un’allettante opzione (e il reddito di cittadinanza è figlio delle casse integrazioni ad libitum). Molto di più scomodo cercare un lavoro o qualificarsi per ottenerlo e di qui escono i non incontri tra domanda e offerta di lavoro. Tutti gli anni mancano quest’incontro 120.000 persone, perchè il mercato richiede saldatori, elettricisti, idraulici e poi ingegneri, informatici, medici e ancora infermieri e fisioterapisti, ma noi non li “produciamo” perchè sono lavori “sporchi” o lauree troppo impegnative e il paese non si tiene più e quindi chi governa, appena arriva comincia i suoi stress test per vedere se riuscirà a confermarsi. Anche Renzi li aveva fatti ed era sicuro di averli passati, poi… si è svegliato il giorno dopo il voto. Le reazioni ad una cosa che non ci piace devono essere reali, perchè questo ci rende reali, se invece cominciamo noi a fare della nostra voce, della nostra presenza un fatto virtuale, anche noi lo diventiamo. Tanto per ricordarlo, il M5S non è nato sul web, lì ci è andato dopo, prima era in piazza con Grillo, con i No Tav, con i meetup. Oggi invece anche lui è finito sulla piattaforma Rousseau, non ci si confronta più de visu e le decisioni allargate sono prese da quattro gatti e poi non ne siamo neppure certi, viste le “perforabilità”  della suddetta piattaforma. Per essere candidata a sindaco di Roma, alla Raggi sono bastati meno di 300 voti .  Casalino forse non sarà un genio, ma si è allenato nel grande fratello, le cui regole sono facili: tradire tutti, giocare a chi è più bugiardo e fare in modo che il pubblico non pensi che per questo tu sei il più cattivo. Una volta si diceva tirare il sasso e nascondere la mano. Che è poi il sunto di molta parte della storia dell’uomo e del potere.

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