Punto nave delle elezioni amministrative: il Centrodestra a trazione Salvini vince a Nord e a Sud (conquista città come Catania, Vicenza, Treviso al primo turno), la Lega con questo giro elettorale ha completato la sua trasformazion in partito nazionale; il Partito democratico mantiene Brescia e su questo qualcuno ha cominciato a coltivare illusioni, ma basta guardare i dati complessivi dei Comuni superiori e capoluogo per scoprire che di quei 57 Comuni che controllava ne resterà forse la metà e solo dopo i ballottaggi potremo misurare con precisione il risultato del Pd nel suo complesso. Una cosa è certa, nei centri dove prima vinceva con un colpo secco ora va al secondo turno e rischia di perdere (Siena e Pisa). Lo scenario politico è cambiato.
Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend, ha una fotografia nitida dopo questo primo turno:
Complessivamente la tornata elettorale premia il centrodestra. Nei comuni sopra i 15mila abitanti, i rapporti di forza quasi si rovesciano: il centrosinistra era in vantaggio in 56 contro 24, ora è il centrodestra a prevalere in 43 a 27. Il 5 Stelle resta a guardare, sprofondando rispetto all’exploit delle Politiche al Centro-Sud, e confermando che patisce molto il voto amministrativo a causa della presenza del voto personale dei candidati al Consiglio e del sistema delle preferenze.
Ora si apre la partita delicata dei ballottaggi: sui 75 comuni che andranno alle urne fra due settimane il centrodestra è primo in 29, il centrosinistra in 20, e in 19 casi è in testa un candidato civico. Per il Pd i ballottaggi sono particolarmente rischiosi perché è, più di tutti, quello che più ha da perdere rispetto alle amministrazioni uscenti.
Il Centrodestra dunque è il chiaro vincitore del turno elettorale. Una coalizione che ha il segno della leadership di Matteo Salvini. Ecco due grafici di YouTrend, si è ribaltata la situazione: List
La base dalla quale si partiva era quella di un dominio netto del Partito democratico. È finito un mondo. Ne comincia un altro.
Il Movimento 5Stelle non ripete la prestazione delle elezioni politiche, cosa non sorprendente, quello di Grillo, Casaleggio e Di Maio resta un partito d’opinione e non di territorio, per vincere nei piccoli e medi centri urbani devi essere capillare, i grillini sono lontani da questo e forse neppure lo vogliono. Esemplare il caso di Ivrea, città di Casaleggio: il candidato pentastellato è arrivato quarto. Sintesi: ha (ri)vinto Salvini. Di Maio no.
Ancora un paio di grafici elaborati da YouTrend sui ballottaggi e i sindaci eletti al primo turno, per cominciare a orientarsi:
La coalizione di governo nel voto locale non esiste. È un dato strutturale di cui tenere conto nel prossimo futuro: forze che oggi sono alleate a Roma, non lo sono sul territorio e non c’è convergenza automatica dell’elettore sui due partiti: la Lega e il Movimento 5Stelle sono due storie parallele oggi, ma non sono destinate a intersecarsi domani. Quando la collaborazione di governo finirà, saranno partiti alternativi. Potranno di volta in volta collaborare trovando terreno comune – il contratto rappresenta un precedente importante per farlo ancora in futuro – ma de facto Di Maio e Salvini sono in competizione.
A livello di governo il voto non ha alcun impatto, non cambia la direzione di marcia dell’esecutivo. I dati sono da leggere sulla prospettiva a lungo termine: Salvini ha due forni da cui continuare pescare voti: quello di Forza Italia (sempre più residuale dentro l’alleanza) e quello del Movimento 5Stelle che ha una componente mobile di elettorato di destra. Di Maio dovrebbe lavorare sull’elettorato del Pd, ma deve elevare la competenza dei suoi rappresentanti sul territorio, deve inoltre parare l’offensiva a destra che arriva da Salvini, mantenere l’attuale livello di consenso per i Cinque Stelle non sarà semplice.