Gufi o realisti?

gufo_g Tredici trimestri consecutivi di caduta del PIL: non accadeva in un Paese avanzato dalla crisi del ’29. Disoccupazione oltre il 13%, la più alta di sempre, secondo Luca Ricolfi. Pressione fiscale dal 43,3% nel ’14, al 43,2 nel ’15, cioè stabile. Tagli della spesa per 16 mld, non ancora definiti, che ove non fossero realizzati, comporterebbero un ulteriore aumento delle imposte fino a più di 50 mld, senza pensare all’aumento della cassa integrazione e alla assunzione, ordinata dalla Corte Europea ,di altri 200.000 insegnati e ausiliari nella scuola, senza criteri meritocratici, alcuni dei quali hanno passato i 60 anni.

Mentre ,come un mantra si ripete la parola riforme, esse giacciono impantanate, in un Parlamento frantumato e col pensiero rivolto all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Tutto è fermo:  riforma della pubblica amministrazione, lotta all’evasione fiscale, pagamenti alle imprese. Ora ,anche se non abbiamo altro che Renzi, non vuol dire chiudere gli occhi, con questi numeri il welfare italiano è destinato al collasso. Si richiederebbe al Premier una minor ricerca del consenso e una descrizione chiara dei problemi agli italiani. Il tempo delle promesse è finito da un bel po’. Cambieremo l’Europa, declamava il nostro premier, sono sei mesi che la presiede e nessuno se n’è accorto. Il rischio di una crisi finanziaria è dietro l’angolo delle elezioni greche e potrebbe sommergerci come il Bisagno a Genova, senza che i governanti abbiano fatto nulla.

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