Grillo dalle parole ai fatti

imagescattjle3Dopo mesi di chiacchiere, in cui si chiedeva al Movimento Cinque Stelle di passare dalle parole ai fatti, Grillo ha risposto.

Non solo il movimento non ha ritirato i 42 milioni di euro dei rimborsi elettorali, eufemismo per definire il finanziamento pubblico ai partiti, ma i suoi parlamentari hanno pure restituito oltre un milione di rimborsi spese non utilizzati, documentando tra l’altro le spese sostenute.

Gli altri partiti e i loro parlamentari , dal Pdl a Sel, si sono tenuti il bottino, continuando ad invocare dai grillini, fatti e non parole.

Che dire di costoro? Che sono senza dignità e pudore, inoltre quelli che stanno al governo, per ora ci hanno sommerso di annunci: toglieremo l’Imu, non alzeremo l’Iva, rimoduleremo la Tares.

Poi tutti ad urlare contro il Fondo monetario, che ci ricorda due cose: servono le coperture, elegante definizione per dire che bisogna avere i soldi e che sarebbe più utile tagliare le tasse sul lavoro.

Sarà poco, ma i soldi di Grillo sono veri, quelli del Governo sono teorici. Nel frattempo la Corte Costituzionale ha abolito l’addizionale sulle pensioni d’oro e sugli alti stipendi ai magistrati, che minerebbero la loro indipendenza.

Non contenta, ha cancellato la riduzione delle Province. Costano solo 17 miliardi di euro per gestirne 14. Todos Caballeros. Qui si confondono i diritti con i privilegi, anzi si tagliano i diritti e si mantengono i privilegi.

Bloccare l’adeguamento delle pensioni, innalzare l’età pensionabile, negare il lavoro, dichiarare guerre, non viola la Costituzione, toccare la Casta, sì.

Ovviamente per i magistrati decidono i magistrati, per i politici decidono i politici e i cittadini non contano nulla.

Se la Costituzione più bella del mondo difende il privilegio delle carriere automatiche, degli alti stipendi e del diritto a pigliare tutti per i fondelli, come ha fatto Ingroia, e non il diritto al lavoro, va cambiata. Perché siamo al “ summus ius, summa iniuria”.

Ora se non fanno la riforma elettorale, non cancellano province e piccoli comuni, non aboliscono il bicameralismo e ci fanno tornare a votare col Porcellum, trasformato in Porcellinum, cosa dovremmo fare?

Sparargli?

Sarà pure un po’ fuori di testa a sentire lor signori, ma teniamocelo caro, questo comico prestato alla politica, almeno cerca di fare quello che ha promesso.

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