La laboriosa formazione della giunta Raggi a Roma, ha portato alla luce non solo la necessità che il movimento si dia regole sicure, la fase pioneristica è finita, ma anche che nelle liste sono risultati eletti madri e figli, mogli e mariti, ex mogli ed ex mariti. Il PD è insorto gridando alla parentopoli. Ora il fenomeno è diffuso in tutti i partiti e in particolare nel Pd, che ha perso l’ennesima occasione di tacere. Qualche esempio: le mogli di Fassino, Bassolino e Bassanini erano deputate assieme ai mariti, oppure quando i mariti ricoprivano incarichi importanti, come Governatore della Campania, Bassolino, o Presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Bassanini. Il figlio di De Luca fa l’assessore a Salerno, come il figlio di Luigi Berlinguer lo fa in Basilicata, dove il Presidente della regione è Pittella, fratello del Pittella europarlamentare. Come sono state elette deputate la figlia dell’ex ministro Carnevale e il figlio di Colaninno, che Renzi accusa di aver sfasciato Telecom, in coppia con D’Alema. Che poi ad accusare i grillini di scorrettezza, sia un tal Romano, prima con D’Alema ad Italiani ed Europei, poi con Montezemolo in Italia Futura, poi eletto con Scelta Civica e ora nel Pd, pasdaran renziano, fa sinceramente tristezza. Detto questo, ai grillini la pratica non fa bene, se rivendichi ad ogni piè sospinto la tua “onestà”, non puoi tollerare neppure una palpatina al seno. Leggo che il problema è stato ridotto, ma non eliminato, conservare la virtù è difficile, ma necessario, se vuoi esaltare la tua diversità. Non basta non rubare per essere buoni politici, anche se in un mondo di ladri è un buon inizio, bisogna saper governare lo sfascio ereditato, senza perdere tempo a ricordare da chi è stato prodotto, le eredità, una volta accettate, comprendono crediti e debiti. Infine un movimento “onesto” deve esserlo in primis con se stesso, riconoscendo che governare è diverso dall’urlare e che l’onesta politica si sostanzia anche con la la solidarietà politica, verso i compagni di strada, anche se si chiamano Pizzarotti. Ora i Cinque Stelle hanno il direttorio, la storia insegna che dopo venne Robespierre e poi Napoleone. Detta semplice: evolvere per non finire.
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